Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Firenze Vecchia
Il palco dei giudici del Comune era difaccia, per giudicare se le mosse eran buone, poiché spesso bisognava rifarsi due o tre volte per i litigi che accadevano tra i barbereschi, i quali si accusavano a vicenda di aver lasciato scappare prima il proprio cavallo.
Il momento solenne era al primo squillo di tromba. Il popolo era in preda ad un'ansia e ad una trepidazione eviden-
La mossa de* barberi e il terrazzino della Corte. Da un quadro di Giovanni Signorini (fot. Brogi).
tissima. Si aspettava il terzo squillo trattenendo perfino il respiro. Finalmente, all'ultimo suono di tromba, i barbereschi buttavan giù in un attimo le perette al proprio barbero, si dava lo scatto al canapo, e i cavalli fuggivano come il vento. Era un baleno, una visione e nulla più ; molti non distinguevano nemmeno il numero del primo cavallo.
Intanto, appena alla Porta alla Croce si vedeva il razzo della scappata, quei dieci disgraziati dragoni ricominciavano a sbrattare Borgo la Croce; e quando dal Canto alle Ron-
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (600/706)
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Vecchia Comune Corte Giovanni Signorini Porta Croce Borgo Croce Canto Ron-
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