Firenze vecchia di Giuseppe Conti
Le feste di San Giovanili
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dini si vedevano scaturire i primi cavalli era un momento di emozione tremenda. Ma più specialmente per quelli che erano alle finestre in Borgo la Croce vicino alla Porta - che era chiusa e ai due sbocchi delle mura ove eran tirati dei tendoni per chiuderli, dietro ai quali stavano i cataletti della Misericordia - poiché vedendo i barberi venire a carriera come le fucilate e quei poveri barbereschi che anda-van loro dinanzi, sventolando dei panni bianchi per farli fermare, pareva che da un momento all'altro dovessero andare in terra e far tutt'una cuffia!
Spesso accadevano delle disgrazie, e allora quei cataletti. pur troppo non tornavano indietro a vuoto, poiché portavano allo Spedale due e anche tre infelici, che per campare mettevano a repentaglio la vita in quel modo.
Passati ch'erano i barberi, la gente invadeva tutta la strada e quella ch'era prossima al terrazzino del Gran- Porta alla Croce veduta dalla cittì',, duca, gli si accalcava attorno, poiché egli era il primo di tutti a sapere quale fosse il cavallo vincitore : dalla cupola del Duomo si facevano dei razzi convenzionali, che vedeva riflessi in uno specchio posto sotto il padiglione. Allora il Sovrano faceva un segno al numero del cavallo che aveva vinto, e buttava la nota alla folla, che stava fitta, pigiata, fino a farsi schiacciare, con le mani per aria come tante anime del Purgatorio per arrivare a prendere il foglio, che il più delle volte, leticandoselo, andava in
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (601/706)
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