Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      ne avevano quasi la specialità. Codeste donne grasse e fresche, tutte di una certa età, con la pelle ancora in tirare, rosse come melerose, che parevano tante fattoresse, disponevano i rotoli del panno sotto le Logge degli Innocenti e sulle gradinate. Era un vero divertimento il vedere la quantità della gente, che aveva aspettato quei giorni per fare acquisti, invadere la piazza e far quasi alle spinte per arrivar le prime, come se di quella roba non ce ne fosse per tutti ! Ma ci sono alcuni a cui par che manchi sempre'il terreno sotto i piedi, e che non hanno bene finché non hanno portato a casa ciò che si son prefissi di comprare ed a cui avranno pensato anco la notte.
      Curioso spettacolo era quello delle donne con le pezzuole gialle a fiorami al collo, e le pettinature alte, con una cipolla vera fra'capelli sulla nuca per far la crocchia più grossa, srotolare il panno per misurarlo via via agli avventori, i quali dicevano loro, perchè non rubassero dalla misura : « Non vi tagliate le dita » oppure : « Vi siete confessata, maestra? » Col panno, facevano poi lenzuoli, tovaglie, asciugamani, salviette e fasce da bambini. Xè meno curiosi erano i battibecchi sul prezzo, e l'aria compunta che prendevano, di donne sacrificate, quelle machione che la sapevan più lunga del diavolo. Nessuno però andava via scontento; perchè esse avevano una maniera da incantare. Una certa Cop-pini di Pistoia, soprannominata la Trogola, per furberia rivendeva tutte l'altre; essa la sapeva far così bene, che non era possibile andar via da lei senza comprare.
      L'idea di risparmiare più che alle botteghe, comprando alla fiera, - idea, che, del resto, le massaie l'hanno tuttora -faceva fare ottimi affari a quelle donne, che dopo otto giorni se ne tornavano a casa piene di quattrini, dopo avere smaltito quasi tutta la mercanzia.
      Coloro che credevano d'aver fatto una bella chiappa - come si usava dire allora - e d'aver comprato tessuti soltanto di lino o di canapa, si trovavano spesso delusi ; ma non face-van come l'asino, che quando c'è cascato una volta, la se-


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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