Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      canzoni d'amore. Quindi andavano nelle chiese affollate di devoti, commettendo disordini d'ogni genere.
      ila la misura la passarono la notte di Xatale del 1498. Costoro entrarono in Duomo con un cavallo tutto rifinito e arrembato, che non si reggeva ritto : ma punzecchiato dalle loro spade si diede a correre in mezzo alla gente genuflessa che scappava spaventata, credendo che fosse giunta la fin del mondo. Quei giovani urlando gli davan dietro, cacciandogli. per solleticarlo meglio, un bastone sotto la coda! Il disgraziato cavallo cadde in terra quasi morto ; ed allora lo presero per la coda trascinandolo per tutta la chiesa, messa a soqquadro dagli urli di spavento dei fedeli e dalla gazzarra di quegli scapigliati, che cantavan canzoni oscene e dicevan cose di tutti i colori, in compagnia di donne ascritte all'«Of-fizio dell'Onestą!... >>
      Molti scapparono e corsero alla pila dell'acqua benedetta per farsi il segno della croce; ma stettero freschi; perchč da quei bricconi erano state empite d'inchiostro! Il cavallo che era poi morto, lo portarono sulla gradinata del tempio, dove rimase fino alla sera di Ceppo e quindi salirono in pergamo con quelle donne : e « lo violarono innanzi a Cristo ove si dice la parola di Dio, e lo imbrattarono. »
      Dopo il Duomo, andąron lesti a San Marco, prima che fosse finita la funzione ; e levata la corona di capo alla ila-donna la misero in capo ad una meretrice, che fu portata in trionfo per la chiesa e per le vie della cittą, facendole ala coi ceri levati di sull'aitar maggiore.
      In altre chiese furon levati di mano ai preti i turriboli. e invece d'incenso vi fu buttata dell'assafetida che appestava la chiesa.
      Un altro branco di quei birbaccioni, a Santa Maria Xovella, oltre all' inchiostro nelle pile, diedero l'andare a un branco di capre che si messere a fuggire tra la folla dei devoti, assestando cozzate senza pietą nč misericordia, ferendo gravemente molti disgraziati.
      Sarebbero infiniti i sacrilegii che si potrebbero raccontare,


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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