Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Firenze 1 'eechiache a furia di spinte, tanta era la gente che andava lì per comprare il cappone da regalarsi alla maestra dei figliuoli o al medico di casa, come allora usava, guardando però che non fossero tanto grossi e più magri che fosse possibile, per spender meno, poiché a molti dava noia un'usanza che urtava tanto la tasca!
La sera la gente andava in -Mercato per veder la mostra delle botteghe, rimanendo estatica dinanzi a quelle che, a mal agguagliare, parevan tante gallerie.
Quando poi alle dieci cominciavano a suonar le campane delle chiese per la messa di notte, le strade si ripopolavano per andare al Duomo, a Santa Maria Novella, a Santa Croce, a San Lorenzo, a Santo Spirito e alla Santissima Annunziata, nella quale accorreva più gente che altrove, perchè lì la messa era in musica e pareva un teatro invece di una chiesa.
Finite le messe, la maggior parte di quei devoti di nuovo genere, invadeva tutte le botteghe dei bozzolari, in Via elei Calzaioli, e dal Melini in Lungarno, dal Ponte Vecchio, per mangiar la stiacciat'unta calda che in quella sera era d'obbligo. Il concorso per la città durava fin dopo le due come se fosse di giorno; e più qua e più là, si trovavan comitive di egregi ubriachi, che cantavano a squarciagola, senza però molestar nessuno.
Il giorno eli Ceppo c'era il servizio di chiesa in Duomo, col Granduca e la Granduchessa che andavano alla messa solenne con le carrozze di gala e le guardie nobili ; tutte le famiglie e i parenti si riunivano a tavola per mangiare il cappone tradizionale. La sera molti rimanevano in casa a far la tombola, o divertendosi immensamente all'onesto giuocodell' Oca, che pareva un omaggio reso al Sovrano !
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (620/706)
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Duomo Santa Maria Novella Santa Croce San Lorenzo Santo Spirito Santissima Annunziata Calzaioli Melini Lungarno Ponte Vecchio Ceppo Duomo Granduca Granduchessa Oca Sovrano
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