Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Infatti, ai primi del 1834 si annunziò offìcialmente che S. A. I. e R. era incinta ; e siccome il parto si prevedeva che sarebbe avvenuto verso la metà di maggio, così il Magistrato civico fu adunato il 7 aprile di quell'anno, per prendere in tempo le opportune disposizioni. In cotesta adunanza il signor Gonfaloniere rappresentò « di avere creduto suo dovere d'interpellare l'I. e R. Governo, come dovesse la Comunità fare le sue dimostrazioni di gioia in occasione del prossimo parto di S. A. T. e R. la Granduchessa, nella circostanza specialmente che non potevano più eseguirsi i fuochi d'artifizio alla Torre di Palazzo Vecchio, come si era praticato in addietro in tutte le occasioni di parti delle RR. Granduchesse; » e soggiunse che il Governo aveva convenuto « si abbandonasse un tal sistema, e si sostituisse quello d'illuminare tutta la città con invitare gli abitanti della medesima a tale illuminazione. » Perciò i signori Priori autorizzarono « detto signor Gonfaloniere a fare in nome di tutto il Magistrato un tale invito per una o più sere, come piacerà all' I. e R. Governo - tanto chi spendeva erano i cittadini - ed a fare eseguire detta illuminazione in forma de-cente anche alle fabbriche della Comunità, come pure alla cupola della Metropolitana. »
Avvicinandosi l'epoca del parto, il 17 d'aprile giunse in Firenze la Regina di Napoli, Maria Isabella, che veniva ad assistere ili quella circostanza la figliuola Granduchessa. - La prima cosa di cui si diede subito pensiero l'Augusta Donna, appena arrivata per dimostrare che sapeva d'essere nella città dell'Arte, fu quella di informarsi subito del miglior callista di Firenze; e le fu mandato il Guelfi, callista di Corte, che abitava in Via de'Bardi, per esser più pronto a buttarsi ai piedi del Sovrano. Egli accorse subito alla chiamata di S. M., la quale gli affidò fiduciosa nelle mani i reali suoi piedi, che il Guelfi le rimise a nuovo.
Isabella di Napoli aveva tutt'altro che faccia ed aspetto da regina. Pareva una fattoressa rivestita; grassoccia, rubiconda, con un petto da balia, avendo rilevata da sè la nu-
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (622/706)
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