Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Firenze ìeeel/iamosine, a sinistra della loro chiesetta, ricca di antiche pitture, sidla Piazza di San Martino.
Persone d'ogni ceto si segnalarono in quella giornata per atti di eroica carità, che potendo narrare singolarmente ci recherebbero grata meraviglia e giusto sentimento d' orgoglio. Insieme al Gonfaloniere « meritarono specialissima lode gli impiegati del Municipio » che per molto tempo, giorno e notte, trascurarono interessi e famiglia per dedicarsi interamente al pubblico servizio.
In tanto slancio di carità e di pietà fraterna, sdegnò il contegno della « Congregazione dei Filippini » di San Firenze, i quali dopo le funzioni, era di domenica, chiusero la chiesa cacciando fuori i devoti e coloro che vi s'erano rifugiati chiedendo soccorso quando l'acqua irrompente allagò la piazza e le strade, ricoprendo quasi la gradinata della chiesa. Pioveva a ciel rotto, e quei disgraziati, bloccati dalla piena che sempre cresceva, soli come in un'isola, in mezzo all'immensa desolazione, invocavano invano soccorsi da quegl' indegni servi di Dio. Un infelice, spinto dal pensiero della famiglia, si arrischiò a scendere rasente la gradinata da Borgo de' Greci, ma travolto dal gorgo della fiumana affogò sotto gli occhi dei comjjagni esterrefatti.
Al contrario di quelli di San Firenze, si distinsero i frati di Santa Croce e quelli d' Ognissanti, distribuendo a coloro che rimasero nelle loro chiese senza potere uscire perchè l'acqua alzava più di due braccia, tutte le provvisioni delle quali disponevano e quelle che la carità pubblica aveva loro « elargite per la propria sussistenza. »
Leopoldo II con la famiglia si trovava tuttavia alla villeggiatura di Poggio a Caiano. Svegliato nella notte dal 2 al 3 novembre dalle grida di tanti miseri, che avevano abbandonate le loro case « fuggendo la prepotenza dell'acque nel-l'orror della notte, » fece ricoverare nella regia villa molte famiglie, provvedendole di vesti, di alloggio e di vitto. Ed egli stesso, la mattina, in una barca, sebbene, con molto disagio e pericolo, volle recarsi a Prato essendo anco quella città
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (644/706)
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