Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Alba novella
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      « E riguardando come debito della Sovranità il premiare i tratti singolari di personale valore ;
      « Decretiamo, ecc. » e in tal guisa assegnò varie ricompense.
      I nomi dei decorati e la ragione gloriosa della ricompensa dimostrarono sempre più quanta fede, quanto forte sentimento ci fosse in quei valorosi che in cinquemila, molti dei quali inesperti alle armi e vestiti in borghese, tennero testa per una giornata intera a trentamila soldati austriaci !
      Più del decreto granducale, che dopo pochi mesi parve quasi un documento apocrifo, giunse gradito all'animo dei toscani l'indirizzo fiero e cortese delle donne milanesi che accompagnavano il dono di una bandiera tricolore. Esse la spedirono ai nostri mentre si trovavano a Brescia. L'indirizzo che commuove anco i più scettici, merita di essere riportato integralmente, per memore riconoscenza verso le donne milanesi che seppero essere così altamente italiane:
      « Prodi e generosi toscani! al vostro nome un misto di ineffabili commozioni agita ogni cuore italiano. Voi, figli della più gentile fra le gentili terre d'Italia, voi sulle cui labbra suona con più squisita dolcezza l'accento del sì, voi primogeniti cultori dell'antico e nuovo incivilimento italico, voi dei primi accorreste ad affrontare, sotto il vessillo tricolore della civiltà, la ferocia dei barbari.
      « Era divino volere che l'albero della libertà fosse innaffiato dal più puro sangue italiano. Lume d'intelligenza, gentilezza di cuore, vigore d'ingegno, tesori d'avvenire, impeto di gioventù furono spenti, distrutti sui fatali campi di Cur-tatone, ove però cadendo prepararono pel domani la vittoria al valore italiano.
      « Il grido dei vincitori non poteva però coprire il gemito doloroso che surse in tutta Italia alla perdita di tante vite preziose. Ai pianti delle madri e sorelle vostre, s'unirono le lacrime d'altre madri e sorelle, consapevoli di tutta l'amarezza de' vostri lutti, perchè ansiose anch' esse de' loro cari, e tremanti al pensiero che tante amate fronti serene di gio-


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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