Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO UNDICESIMO \{
      papa e tulli quattro i cardinali fiorentini che si trovavano col papa « Bologna, affinechè citali e rimessi al severissimo giudizio della qua-rantia, avessono, come quegli che facevano contra la patria, bando di rtfbello pubblicamente, e i loro beni confiscati.
      Ma per intendere che significhi tamburare, verbo proprio e par titolar di Firenze, bisogna sapere che traile pessime e perniziose leggi e usanze della repubblica fiorentina era questa : stavano e stanno ancora in alcuna delle càiesie principali, e specialmente io Santa Maria del Fiore, certe cassette di legno assai ben grandi serrate a chiave, appiccate d'intorno alle colonne, le quali cassette, chiamate tamburi, hanno dinanzi il nome scritto di quel!' ufficio o magistrato a cui elle servono , e di sopra un' apertura , per la quale si può da chi vuole mettervi dentro, ma non già messa cavare, alcuna scrittura. Ora, chiunque vuoi tamburare, cioè accusare o querelare chi che sia d'alcun maleficio, ii quale meriti punizione o afflittiva o pecuniaria, e che non si sappia chi ne sia raccusatore , scrive in sur una polizza, il lai di late ha commesso il tal eccesso , e se gli pare scrive ancora o il luogo*o il tempo, e alcun testimonio, poi la getta segretamente nel tamburo di quel magistrato al quale s* aspetta ordinariamente la cognizione di quel delitto ; e se vuol guadagnare il quarto della pena, e che gli sìa tenuto segreto , melle in quella polizza alcuna parte d' una moneta rotta da lui, o d' alcun altro contrassegno, mediante il quale possa, seguita la condenoagione, mostrare con quel rincontro, lui esser quegli che tambucò ii condennato. Questo dannoso e biasimevole costume, perciocché 1' accuse si debbono fare a viso aperto e non di nascoso, acciò siano accuse e non calunnie, era ito quasi in disusanza , si per altre cagioni, e sì massimamente perchè a qualunque reo e tristo nomo era lecito per quel modo infamare qualunque uomo buono e valente; ed anco avveniva bene spesso, die quando uno sospettava d' essere tamburato per qualche suo mancamento, egli andava e sì tamburava o tutti o parte di coloro i quali erano di quel magistrato, all'ufficio del quale egli sospettava d'essere stato inquisito; onde quando il magistrato apriva il tamburo, chè lo aprivano ogni tanto tempo, trovando in essi i ior medesimi nomi, le più volte ardevano e stracciavano tutte le polizze e tamburagioni.
      Trovandosi dunque tamburati il papa e i cardinali fiorentini, come io ho detto, gli otto io significarono al gonfaloniere, il quale, chiamata la pratica, pose in consultazione quella querela nel consiglio degli ottanta , dove intervennero centrenluno senatori ; e perchè le sentenze facono diverse, cioè tre, bisognò che si cimentassono colle fave ^ e però si mandarono a partito una per uqa. La prima , la quale diceva che la querela, nella quale era notificato e querelato il papa co' cardinali,
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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