Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
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storia fiorentinaroncelli, correndo tulio il campo a vedergli, che s' era convenuto che insino non fussino davanti al principe, non si dovesse trarre artiglierie nè grosse nè minute da nessuna delle parli , e così fu osservato.
«, Agli dodici il giorno di San Gregorio, che venne in sabato, combatterono in due steccali 1' uno avanti all' altro, tramezzati solamente da una corda, serrati intorno per guardia del campo, ii quale aveva circondato Orange di Tedeschi, Spagnuoli e Italiani, tanti degli uni, quanti degli altri. Combatterono in camicia, cioè calze, e non giubbone, e la manica della camicia della mano destra tagliata fino al gomito, con una spada e un guanto di maglia corto nella mano della spada, senza niente in testa; arme veramente onorata e da gentiluomo, e massimamente che i soldati moderni si fanno falsamente a credere che P usare ne' duelli armi difensive sia cosa che non dimostra audacia, e conseguentemente biasimevole, come se dove va, oltre la vita, r onore, si potessero tante cautele pensare che non fussero poche. Fu quest' arme eletta da Giovanni per rimuovere un' opinione che s* aveva in Firenze di lui, eh' egli fusse più cauto che valente , e procedesse più con astuzia che con valore. Dante, fattasi radere la barba, la quale di color rosso gli dava quasi al bellico, venne alle mani con Bertino, e toccò in su la prima giunta una ferita nel braccio ritto, e una stoccata , ma leggiera, in bocca, ed era assalito dal nimico con tanta furia, che senza poter ripararsi ebbe tre ferite in sul braccio sinistro, una buona, e due leccature, ed era a tale condotto, che se Bertino si fusse ito trattenendo, come doveva, bisognava che s'arrendesse, perchè non poteva più reggere la spada con una mano sola; la prese però con tutte due, e osservando con gran riguardo quello che faceva il nimico, e vedutolo colla medesima furia e inconsiderazione sua venire alla volta di lui, come quegli il quale era giovane e troppo volenteroso, gli si fece incontro e, distendendo ambe le braccia, gli ficcò la spada in bocca traila lingua e V ugola, talmente che subito gli enfiò 1' occhio destro } ed egli, ancoraché aveva promesso baldanzosamente prima di morire mille volte che mai arrendersi una, o vinto dalla forza del dolore, avendogli Dante dato alcune altre ferite nel petlo, o per essere uscito di sè , con grandissimo dispiacere del principe e del conte di San Secondo, ii quale nello steccato stette con un' alabarda in mano, e lo favori contra il tenore del bando colle parole, s' arrendè, e la notte seguente si mori a sei ore. Dante allora per inanimire il compagno gridò forte due volte Vittoria, non lo potendo per la legge tra loro posta altramente aiutare.
Lodovico, dato che fu nella tromba , andò ad affrontare Giovanni con incredibile ardire : ma Giovanni, il quale teneva bene l'arme in
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