Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
50 STORIA FIORENTINArelazione (4), nè vi fu alcuno che nel referire non mostrasse d'esser grandemente commosso, e che non s'ingegnasse di rivolgere la semplicità, per non dire imprudenza, degli ottanta nella indiscrezione, per non dire malvagità, de' frati : solo il Carduccio , il quale riferì per li dieci, senza essersi alterato, e mostrando voler tener la via del mezzo, punse più addentro e più liberamente trafisse i frati che alcuno altro ; perchè egli ( acciocché io inchioda tutto quello che da tutti gli altri die riferirono fu detto, nella relazione soia del Carduccio, la quale nel vero il conteneva ) levatosi in piè senza mostrare segno alcuno d' alterazione, disse trapassando l'ordine e l'usanza del referire, il che la materia della quale si trattava , e lo sdegno de' senatori gli concedevano :
< Che il domandare consiglio in tutti i capi, jion che in quegli i quali importavano tanto, non solamente non meritava biasimo alcuno, ma molta lode, e tanto più che chi domanda consiglio di chi che sia, noil per questo s' obbliga più di quello che gli piaccia, o che gli torni bene a pigliarlo. » Poi rispondendo a capo per capo soggiunse : « niuna maraviglia essere, anzi cosa ordinarissima , che gli uomini, qualunchc essi siano, più pensino al fatto loro che agli altrui, e massimamente i Religiosi, i quali non avendo nè mogli nè figliuoli, non conoscono altr' amore che di loro medesimi, non pensano ad altro che all' ambizione e all' utilità propria ; ragione essere che ciascuno s' aiuti e viva dell' arte sua \ niuno doversi dolere di loro, che loro creda, ma di sè stesso ; non a quello che essi dicano , ma a quello che essi facciano doversi por mente; essi hanno auto tempo a consigliarsi tra loro, e ridersi delle nostre sciocchezze, e provvedere a' comodi loro; pigliamo ancora noi tempo a consigliare tra noi, e riderci della loro astuzia, e provvedere a' comodi nostri. Benché, chiunque non vorrà negare il vero, confesserà che non i beni ecclesiastici, ma i nostri propri si vendono], dati loro e donati dagli antichi nostri, perchè tutto quello che loro avanzasse, non nelle loro pompe nè ne' loro piaceri, ma in cose pie spendere e distribuire si dovesse; ma qual cosa può immaginarsi, non che trovarsi più pia, che difendere la libertà della propria patria? difendere le mogli e i figliuoli? difendere fiuahnente non sólo la roba e la vita, ma P onore ? » Quanto al secondo capo disse ; « quello esser buon rimedio, anzi ottimo, e che il porre giù gii odi e gli sdegni, e perdonare tutte l'ingiurie a ciascuno, è ufficio e debito d' ogni buono e fedel cristiano ; ma che credeva che come egli, cosi tutti gli altri avessero ciò fatto, perchè queste cose si devono fare col cuore segretamente, non colle parole e dimostrazioni in pubblico; »
(i) Tale era in fatti al dir dell'Arbib e coti è testé chiamata la scrittura di que' Religiosi.
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