Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
74 STORIA FIORENTINAcon poco danno doli' una e dell'altra parte. Finalmente, avendo ridotto alia devozione del papa tutto il contado di Volterra, e messi per tutte quelle castella coinmessari in nome del papa , Taddeo Guiducci mandò un trombetto in Volterra con lettere indiritte al consiglio di quella città, ricordando ai Volterrani i beneficii eh' eglino avevano ricevuti dalla casa de' Medici, richiedendogli che volessero venire all'ubbidienza dei papa, come avevano fatto tutte V altre terre del lor contado, il che non facendo, protestava loro la guerra con tutti que' danni eh' ella rrreca seco. Fu risposto al trombetto che per essere dirette le lettere eh' egli aveva portate al consiglio della città, non gli si poteva rispondere inlino a tanto che non si radunava il consiglio, il che si farebbe f altro giorno , e gli si darebbe risposta. Ragunossi adunque I' altro dì il consiglio, ed il popolo si messe tutto in arme in piazza. Furono nel consiglio duo pareri : una parte voleva accordarsi col papa, e I' altra no ; quegli che non volevano 1' accordo dicevano che se s' accordava colle genti del papa, primieramente si faceva contro al costume antico della città, il quale era sempre stato di voler riconoscere per signore quegli che regge il palagio di Firenze, e non si fuggiva per questo la guerra nò il pericolo della città, conciossiacosaché si faceva nuova nimicizia colia fortezza, la quale si teneva per quello stato ch'era allora in Firenze; quegli che volevano l'accordo dicevano che la città era di già spogliata dalle genti del papa di tutto il suo contado, e di già di verso San Miniato al Tedesco si moveva un altro colonnello per venire a' danni de' Volterrani ; onde si correva pericolo del sacco e dell' ultima rovina della città, la quale sebbene era forte di sito, non aveva dentro tanti uomini, che la potessero difendere, e quegli pochi mal atti alle cose della guerra, e peggio d' accordo. Finalmente si venne a questa deliberazione, che si creassero dieci cittadini, i quali insieme col commessario e col capitano di Volterra vedessero di provvedere alla salvezza della città. Gli uomini adunque che furono eletti a trattar queste cose furono questi : messer Paolo Maffei, messer Lodovico Landini, ser Agostino Falconcini, ser Giovanni Gotti, Lodovico Incontri, Giovanni Marchi, Mariotto Lisci, Michelagnolo Fei, ser Nio-colò Laostelli e Niccolò Gherardi.
Le due compagnie di soldati le quali noi dicemmo di sopra eh' erano veuute con Bartolo Tedaldi commessario a Volterra , ed erano state alloggiate ne'borghi, veggendo appressarsi a Volterra le genti del papa, parendo loro di non esser bastevoli a guardargli e difendergli dalle genti di sopra dette , richiesero al commessario che gli facesse alloggiar dentro alla città ; perchè la compagnia di Sandrino Monaldi fu alloggiata in Volterra nella strada alla quale i Volter-
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