Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
78 STORIA FIORENTINApilano Gigi de'Rossi, ii quale del continuo fece le guardie intorno alla cittadella. Venne poco di poi in Volterra il signore Alessandro con dieci capitani e sessanta soldati, col consiglio de' quali si fecero bastioni in più parti della città, le quali sono inverso la fortezza, e fra l'altre fecero un cavaliere in quel luogo della città che si chiama Castello : turarono le bocche di certe piccole strade che riguardavano la fortezza, e rimurarono lutti gli usci e le finestre eh' erano volte verso di quella, e ne fecero archibnsiere per poter quindi tirare a' soldati della cittadella , quando volessero uscire nella città : messero una moschetta in sur un cavaliere eh' eglino avevano falto in una casa sopra San Pier Vecchio , e con quella tiravano nella fortezza, e duoi altri cavalieri fecero, uno in sulla torre del capitano, e un altro in sulla torre degli Scaltri, la quale è presso a San Piero Nuovo, e sopra ciascun di questi cavalieri messono una moschetta per offender con essa quegli della cittadella.
Nei mezzo di questi travagli ammalò Ruberto Acciaiuoli, di maniera eh' egli deliberò di partirsi di Volterra, onde in suo scambio fu eletto comrnessario di quella città Taddeo Guiducci, il quale veggendo che in Volterra bisognava tener più guardia di quella che allora gli si trovava, per Io sospetto che s' aveva che i Fiorentini non cercassero per mezzo della cittadella di ripigliar Volterra, deliberò insieme col signore Alessandro Vitelli di soldare ancora dugento fanti, oltre a quegli eh' erano allora in Volterra, la metà de'quali dovesse pagare egli, e 1' altra metà i Volterrani : e, dato tutti questi ordini, il signor Alessandro si parti di Volterra, e lasciò per capitano di quelle genti che dovevano stare ertla guardia di quella città, Giovambalista Borghesi da Siena, il quale mescolò i detti dugento fanti che si erano soldati, insieme con quegli eli' erano prima nella città, e gli divise in dua compagnie , all' una delle quali dette per capitano Carlo della Cesta, e all' altra Cammiilo Borghesi ; e, veggendo quindi a qualche giorno che questi non bastavano alla guardia della città, soldò altri cento fanti, a'quali dette per capitano Carlo Manucci. Mandarono oltra di questo i Volterrani amba* sciadori in campo a chiedere polvere e artiglieria, e furono loro dati cinque bariglioni di polvere, e promessi certi sugri, i quali erano in Siena, ogni volta che ne avessero bisogno : onde e1 mondarono ancora, di volontà del commessario generale del campo, un ambasciadore a Siena a chiedere similmente artiglieria e munizioni, il quale fu udito benignamente dalla balia e offertogli quante artiglierie e munizioni volevano i Volterrani, e, non bastando quella eh' era in Siena, gli pro-messero di fondere le campane per farne artiglierie, per prestarle a1 Volterran , purché eglino gli assicurassero di renderle loro, servitiv^rOOQle
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