Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO UNDICESIMO 81
      tempo ciascheduna delle parti attendeva a fortificarsi ; perchè i Volterrani fecero i cavalieri e bastioni di sopra detti, e tra gli altri quel di Castello. Laonde il commessario Tedaldi fece intendere di cittadella por un trombetto al commessario di Volterra, ch' egli non osservava i capitoli della tregua, facendo fare i bastioni in Castello.; il quale negò d'aver fatto cos'alcuna contro, a' capitoli di sopra detti, e che se egli se ne voleva certificare, mandasse uno, dei suoi uomini a vedere quel che s'era fatto; la qual cosa il commessario Tedaldi non volle fare altrimenti, ma cominciò di nuovo a far tirare nella città assai colpi d'artiglieria e di mortai, e a fare scaramucciare di nuovo con quegli di Volterra dentro e fuori della città. Della qual cosa i Volterrani dettero subitamente avviso in campo a Bartolommeo Valori, e similmente ai loro ambasciadori che si trovavano allora in Bologna, i quali se ne dolsero col papa, che mostrò d' averlo molto per male, di maniera che disse loro che un giorno farebbe spiantar quella cittadella a ogni modo , ma che per allora aveva ordinato a Bartolommeo Valori commessario del suo esercito, il quale in que'giorni era venuto in poste da Bologna, quel che si dovesse fare delle cose di Volterra; laddove gli ambasciadori volterrani a' tre giorni d' aprile si ritornarono lotti, e portarono con loro quei breve il quale noi dicemmo* di sopra che il papa aveva fatlo loro; solamente il vescovo Maffei si rimase a San Gimignano con ampia autorità di commessario, la quale egli aveva avola dal papa, sopra tutto il dominio fiorentino.
      In Volterra in questo tempo si seguitava di trarre assai colpi d' artiglieria P un P altro, e di scaramucciare insieme ; onde i Volterrani per potere più sicuramente affrontare i soldati della fortezza quando uscivano fuori di quella dalla parte eh' è fuori della città, fecero fare doe postierle alle mura 1' una in quella parte d' esse eh1 è verso Firenzuola , e l'altra verso i ponti; e quindi uscivano a scaramucciare con i soldati di sopra detti, e in quelle, dove potevano essere offesi dalla fortezza, facevano certe trincee, dopo le quali stavano sicuri dai colpi d' artiglieria che la cittadella traeva loro; ed aceioccbè i soldati di quella non potessero senza essere scoperti uscire di cittadella e venire io Volterra, tenevano continuamente una guardia in sulla torre del Capitano, la quale tacesse cenno colla campana ai Volterrani, quando vedeva uscir soldati della Cortezza e venire in Volterra, i quali molto più volentieri uscivano di cittadella da quella banda eh' è fuori di Volterra, sì perchè meno potevano essere offesi da' Volterrani, si ancora perciocché, bisognando loro, più comodamente potevano esser soccorsi dalla fortezza. In queste tante scaramucce che seguirono tra' soldati e quegli di Volterra, non seguì altro danno d'importanza, se non ebev^rOOQle


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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