Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
LIBRO UNDICESIMO 85
poiché gli ebbe disaminati diligentemente , gli fece tutti due impiccar per la gola, e le lettere mandò in campo a Bartolommeo Valori; il quale essendo di que' dì tornato da Bologna in campo, e desiderando d'assicurarsi di Volterra, pigliando la fortezza, mandò Lui^i de' Medici a Genova a richiedere a' Genovesi per parte del papa artiglieria per battere la cittadella di Volterra; la quale gli fu subitamente da loro conceduta e fatta mettere in acqua a Porlo Venere , e a di diciotto d'aprile arrivò alla spiaggia di Bibbona , e furono due cannoni i quali buttavano settanta libbre di palla per ciascuno, due colubrine, un mezzo cannone e un sagro, con trecentovenli palle di ferro. Taddeo Guiducci, avendo inteso 1' arrivo di quest' artiglieria a Bibbona , mandò subitamente là marraiuoli, bufoli, ingegneri e altre cose necessarie per condurla a Volterra, laddove ella arrivò in pochi giorni, e fu da' Volterrani ricevuta con grandissima festa e allegrezza, ancorché in quel giorno quelli della fortezza tirassero assai colpi d' artiglieria alla torre del Capitano; ma non fecero molto danno, e avendo inleso per un fante mandato da' Volterrani a Colle con lettere, il quale era stalo preso e menato in cittadella , che in Volterra erano arrivale 1' artiglierie di sopra dette, attendevano a far ripari dentro alla fortezza, e non uscivano più fuori di quella a scaramucciare co'Volterrani ; ma mandarono subitamente a Firenze a farlo intendere a' dieci della guerra e a chiedere loro aiuto; a' quali parve la cosa d' importanza , perciocché se la fortezza di Volterra si perdeva, rimaneva Pisa in grandissimo pericolo ^ conciossiacosaché ella sarebbe stata accerchiata da tulle le parti, da quella d' Empoli in fuora, da' nemici, essendosi perduto tutto il resto del dominio fiorentino.
Deliberarono per tanto di mandare a soccorrer la fortezza di Volterra Francesco Ferrucci comrnessario d' Empoli, il quale, come di sopra si è dello, aveva difeso quella terra valorosamente, e fatto con suo onore molle fazioni colle genti dei papa e dell' imperadore*, la qual cosa acciocché egli potesse più comodamente fare, gli mandarono di Firenze cinque compagnie di soldati con Andrea Giugni, il quale avevano eletto comrnessario in Empoli in luogo del Ferruccio ; ed erano i capitani delle cinque compagnie sopraddette, Niccolò da Sassoferrato, Niccolò Strozzi, il Balordo, lo Sprone e Giovanni Scuccola, tutti e tre dal Borgo a San Sepolcro. Partirono dunque queste genti di Firenze a mezza notte, e uscirono per la porta a San Pier Galtolini, e si volsero alla prima strada che è a man dritta e va su per lo colle delle Campora e di Colombaia, dove riscontrarono le sentinelle de' nimici, delle quali ne uccisero alcune, 1' altre che rimasero vive levarono il romore e fecero dare all' arme. Con tutto questo quelle genti sollecitarono il passo div^rOOQle
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Bartolommeo Valori Bologna Volterra Medici Genova Genovesi Volterra Porlo Venere Bibbona Guiducci Bibbona Volterra Volterrani Capitano Volterrani Colle Volterra Volterrani Firenze Volterra Pisa Empoli Volterra Francesco Ferrucci Empoli Firenze Andrea Giugni Empoli Ferruccio Niccol Sassoferrato Niccol Strozzi Balordo Sprone Giovanni Scuccola Borgo San Sepolcro Firenze San Pier Galtolini Campora Colombaia OOQle Taddeo
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