Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
\ 00 STORIA FIORENTINAFilicain , messer Francesco Nelli, messer Lorenzo Ridoifi T messer Pa-
golo Barloli, messer Bono Boni, messer Alessandro Malegonneiie c ,, messer Marco degli Asini, tutti e sette dottori di legge , Tommaso
Soderini, Francesco Carducci, Pierfraticesco Portinari, Girolamo di aTommaso Morelli, Domenico Borghini, Bernardo da Castiglione, Gio- s
vanni Spini, Anlonfrancesco Davanzali, Giovambatista Cei, Lionardo. TiDati, Lionardo Morelli, Luigi de' Pazzi, Luigi Cappelli, Piero Mi- t
gliorotti , Francesco Serragli, Raffaello Lapaccini e Bartolommeo aAmadori. *
Nasceva questo desiderio di combattere in uomini per la maggior M parte pacifici, essendo quasi lutti dottori o mercatanti, parte dall'a-
more dell' Universale verso la libertà, parte dall' odio de' particolari $
verso la casa de* Medici , parte dall' utile che traevano dalla repub- ,
btica, perchè non fu bugia, che ritrovandosi un cittadino di fuora in tufizio, scrisse alla moglie in Firenze, che pregasse e facesse pregare ,,
Dio che quella guerra durasse, perciocché ne caverebbe e avanzerebbe 8
tanto, che potrebbe maritare agiatamenle la loro figliuola; ma per lo {(
più nasceva dal timor proprio che avevano molti di sè medesimi; per- tciocché avendo eglino gravemente offeso e in detti e in fatti papa Cle- ,
mente, e conoscendolo crudele e vendicativo, dubitavano di non essere, ,
come poi furono , acerbissimamente afflitti e perseguitati da lui ; sen- (,, zachè non vi mancavano di quegli, i quali erano o di si gran bontà,
0 di sì poco intelletto , che dalle parole mossi delle prediche di fra t Girolamo, le quali chiamavano profezie, quanto più i nimici stringevano ^ Firenze, tanto si rallegravano essi maggiormente, avendo per fermo, ^ che quando la città fusse in termine ridotta, eh' ella più rimedio nes- , suno non avesse, nè forza umana potesse in verun modo difenderla, ( allora finalmente, e non prima, dovessero essere mandati dal cielo in j, sulle mura gli angioli a liberala miracolosamente colle spede ; nè erano % questi che ciò credevano uomini di volgo solamente e idioti, ma eziandio nobilissimi, come Giuliano Capponi, e letterati, come Giro- , lamo Benivieni. A queste cose si aggiugnevano le predicazioni di 4 maestro Benedetto di Santa Maria Novella, e di fra Zaccheria di San , Marco, nelle quali uno di certo astutamente, e P altro forse per troppa j credulità, promettevano la vittoria a' Fmrentini così chiara e così certa, , come cosa la quale per nessun modo non potesse non essere, e trovavano chi loro credeva; e anche gli oracoli di Pieruccio facevano ! qualche cosa , benché egli, il quale pareva bene, ma non era mica semplice, sappiendo quanto è più malagevole P indovinare quando si i giuoca alle corna , che P apponi quando si fa a pari o caffo, dava
1 suoi rispondi generali, condizionati e oscuri, chè cosi ( secondochè
v^rOOQle
| |
Francesco Nelli Lorenzo Ridoifi T Barloli Bono Boni Alessandro Malegonneiie Marco Asini Tommaso Francesco Carducci Pierfraticesco Portinari Girolamo Morelli Domenico Borghini Bernardo Castiglione Gio- Spini Anlonfrancesco Davanzali Giovambatista Cei Lionardo Lionardo Morelli Luigi Pazzi Luigi Cappelli Piero Mi- Francesco Serragli Raffaello Lapaccini Bartolommeo Universale Medici Firenze Cle- Girolamo Firenze Giuliano Capponi Giro- Benivieni Benedetto Santa Maria Novella Zaccheria San Marco Fmrentini Pieruccio OOQle
|