Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      100 STORIA FIORENTINAvinte e spogliate? Increscavi, incliti e ferocissimi guerrieri, delle tante e tanto ingiustamente e indegnamente da noi sofferte e tollerate miserie e tribolazioni; prendavi pietà, strenui é famosissimi combattitori, de' nostri non meritati travagli ; abbiate compassione, animi generosi. alle nostre afflizioni inaudite; salvateci, spiriti invitti e cortesi, non la vita, la quale siamo parati spendere più che volentieri per la patria, ma l'onore; guardateci, altissimi cuori, non la roba, ma la libertà; difendeteci, ingegni perspicacissimi e tanto mansueti nella pace . quanto fieri nella guerra , non tanto questa nostra innocente città, la quale noi siamo per accomunarvi, quanto la ragione stessa ; sollevate in un medesimo tempo, petti non meno pietosi che forti, e noi, i quali siamo ad un tempo medesimo e dalia fame e dalla guerra e dalla peste, mercè d' un inclementissimo papa e d' un ingiustissimo imperadore, immiserlcordiosissimamente oppressati, e la giustizia medesima, la quale dal medesimo papa e dal medesimo imperadore a mille torti calcata, giace miserabilissimamente per terra: non vogliate finalmente, valentissimi soldati e nomini di tutte le lodi degnissimi, comportare che, essendo voi nostri difenditori, si veggano , correndo l' Arno e tutto Firenze sangue, « andando le strida e gli urli così degli uomini come delle donne più su che '1 cielo, ardere i tempii, abbruciare le chiese, abbattere i palazzi, rovinar le case, sprofondare le botteghe, e ultimamente con infinito danno e vergogna nostra , e con perpetua infamia e biasimo vostro, violare le sacre vergini, sverginare le caste donzelle , forzare le maritate, corrompere le vedove, e, quello che io non posso nè pensare senza orrore, nè proferire senza lagrime, strupare i giovani, e uccidergli insiememente. »
      Allora non parlando più il gonfaloniere, ma piangendo e guardando il cielo fissamente colle braccia aperte, non si potrebbe dire quanto si commovessero universalmente gli animi, e s' accesero tutti incredibilmente di desiderio di combattere, avendo il signor Malatesta e '1 signore Stefano e poi tutti gii altri capitani risposto ad una voce eh' essi eran dispostissimi, anzi che altro non desideravano che venire alle mani con que' di fuora , promettendo che o vincerebbono con onore, o morirebbono senza vergogna.
      Il giorno di poi, che fu domenica , si ragunarono in sulla piazza de' Signori tutti i giovani della milizia ordinaria, e stando la signoria nella loggia, si fece con bellissimo spettacolo una rassegna generale-furono dumila secento, mille archibusieri e mille secento picche, traile quali erano oltre a mille in arme bianche, cioè col corsaletto. Il martedì seguente, guardando lutto il di dentro e tutto il di fuora la milizia fiorentina, si fece quella delle genti pagate : furono sotto settantadue
     


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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