Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
416 STORIA FIORENTINAcon esso lui i nimici, perchè se non avessono recata con esso loro la vittoria, come speravano, V arebbono lasciata loro tanto sanguinosa, che di necessità dall' un de' lati si rimoveva V assedio, ed in qualunche modo mai non sarebbe mancato loro I' accordarsi coinè fecero. Vinsero dunque di nuovo per commessario generale il Ferruccio, e, quello che mai più non fu fatto, con tanta autorità e potestà, quanta aveva la signoria stessa e tutto 'I popolo di Firenze, ed in suo luogo crearono commessario di Volterra Marco di Giovanni Strozzi, chiamato il Mam-maccia, giovane anfei leggiere che no, ma animoso e amante la libertà, con facullà di potersi eleggere un compagno a sua scelta, il quale fu Giovambatista di Girolamo Gondi chiamato il Predicatore, della medesima natura, ma più riservato e più sagace di lui. Costoro, partiti di Firenze di notte a piè e travestiti, giunsero in Volterra agli quattordici di luglio pure a piede e in abito soldatesco.
Il Ferruccio, ricevuto e letto il partito della signoria, e conosciuto per la nuova ampissima potestà e autorità che gli concedevano, la gran fede che avevano in lui, e in quanta strettezza e pericolo si ri-trovava Firenze, deliberò ( ancoraché cotale partito gli paresse dubbioso e pericoloso molto) di voler ubbidire e soccorrere, che che seguire ne gli dovesse, la patria ; e perchè lo scongiuravano e gravavano che non mettesse tempo in mezzo, parti il giorno di poi con Bartolo Tedaldi e Taddeo Guiducci di Volterra, e di venti insegne ch'agli aveva di fanteria , ne lasciò sette per guardia della città, i capitani delle quali erano, Niccolò Strozzi, Alessandro, chiamato Sàndrino, Mo-naldi, il Gobbo e Francesco Scuccola dal Borgo a San Sepolcro, il capitano Fortuna dal Borgo a San Lorenzo, Pasquino da San Benedetto e Giovanmaria Pini da Siena, la cui banda ebbe poi Gualterotto Strozzi venuto dalla cittadella d' Arezzo ; alle quali poco appresso se ne aggiunse un'altra, la qual fu quella del conte Gherardo della Gherar-desca; e l' altre tredici menò seco, i capitani delle quali furono: Gigi Machiavelli , Sprone e Balordo dal Borgo, Paolo, Giuliano e Giorgione Corsi, il Capitanino da Montebuoni, Vaviges Franzese, Antonio da Piombino ,
Gigi Niccolini,.......e Goro da Montebenichi. Menò seco ancora novecittadini volterrani) per istatichi : messer Giovambatista Minucci, Giovambatista di Bartolommeo, Giuliano e Gabbriello del Bava, Alesso Fei, Giovanni Marchi detto Palaccio, Benedetto Falconcini, Francesco Giovanni e Antonio Gotti. Voleva anco menar Zaccberia Coniugi, ma egli stette tutta la sera sfuggiasco senza lasciarsi trovare, e perciò fu messo la mattina da' nuovi commessari in fondo di lorre, e gli bisognò per uscirne pagare cinquanta ducati. Con queste genti, le quali fra tutte erano millecinquecento fanti, oltre le sue lance spezzate, e con alcuni pochi cavalli
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