Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      4 44 STORIA FIORENTINAtun' ora dovessino essere usciti della città di Firenze sotto pena d1 essere svaligiati, e che nessuno dopo tal ora, fusse chi si volesse, o soldato o cittadino, ardisse senza sua espressa licenza andare nel campo imperiale a pena delle forche; l'altro fu che nessuno, qualunque egli si fusse, dopo la prima ora di notte avesse ardire d' andare per Firenze, sotto pena di poter essere ammazzato, senza péna alcuna d' ucciditore. Tra questo la balia creò i signori novi per settembre e per ottobre, i quali furono : Donato di Vincenzo Ridolfi e Lorenzo di Matteo Cani-giani , per Santo Spirito ; Francesco di Benedetto Bonsi e Raffaello di Miniato Miniati, per Santa Croce; Giovanfrancesco d'Antonio dei Nobili e Lorenzo d* Antonio Cambi, per Santa Maria Novella; Andrea di Paolo Carnesecchi e Filippo di Niccolò Valori, per San Giovanni; e Giovanni di Bardo Corsi gonfaloniere; il lor notaio fu ser Gherardo di Priore Gherardini.
      E qui colla fine dell'assedio (4), e col principio del nuovo stato, terminerò il presente Undicesimo Libro, per cominciare ( poiché Dio ne concede ancor vita ) il Dodicesimo, posto che aremo, per osservare la promessane nostra, alcuna di quelle scritture delle quali si ragionò poco fa.
      Copia de' capitoli portati a Roma dal signor Galeazzo Baglioni perconto del signor Malatesta Baglioni, da confermarsi dalla santità
      di nostro signore.
      « In prima , che tutte e ciascuna capitolazione fatta delle cose di Perugia sieno e in virtù della presente s' intendono redintegrate, e plenariamente si debbiano osservare in tutto e per tutto , come in esse si contiene, salvo ed eccettochè Sforza e Braccio Baglioni, e suoi seguaci, complici e aderenti, per qualsivoglia cagione, e massime per non aver osservato delta capitolazione, non possano in alcun modo godere il benefizio di della capitolazione parlante in lor favore.
      (i) Oltre le lettere già citate di Gio. Battista Busini fiorentino scritte al Nostro, pubblicate in Pisa nel 18^2 dai Codici Palatini di Firenze , si può consultare qual monumento storico il Poema in ottava rima scritto in IX Canti da Mambrino Roseo da Fabriano con dedica allo stesso Malatesta, stampato in Perugia, libro estremamente raro e posseduto dall' archeologo perugino Vermi-glioli. Ivi il Roseo si protesta d' aver narrata la pura verità, e di essere stato testimone di vista. Altra Poesia sull' assedio di Firenze ricorda il Moreni nella Bibliografia Toscana, II. 268. In quel medesimo tempo che il Roseo lodava il Malatesta, Claudio Tolomei in una canzone, come vedemmo, assai biasimata dal Nostro, encomiava il principe, d' Orange, mentre trattenevasi all' assedio di Firenze.
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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Firenze Firenze Donato Vincenzo Ridolfi Lorenzo Matteo Cani-giani Santo Spirito Francesco Benedetto Bonsi Raffaello Miniato Miniati Santa Croce Giovanfrancesco Antonio Nobili Lorenzo Antonio Cambi Santa Maria Novella Andrea Paolo Carnesecchi Filippo Niccol Valori San Giovanni Giovanni Bardo Corsi Gherardo Priore Gherardini Undicesimo Libro Dio Dodicesimo Roma Galeazzo Baglioni Malatesta Baglioni Perugia Sforza Braccio Baglioni Gio Busini Pisa Codici Palatini Firenze Poema IX Canti Mambrino Roseo Fabriano Malatesta Perugia Vermi-glioli Roseo Poesia Firenze Moreni Bibliografia Toscana Roseo Malatesta Claudio Tolomei Orange Firenze OOQle Battista