Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
166 STORIA FIORENTINAche s' era trattenuto seco, se gli pareva che egli essendo stato eletto commessario di Volterra dallo stato popolare, allora ch'era venuto il tempo d' andarvi, doveva andare o 110 ; e ciò faceva il poveraccio, per usare il vocabolo d'oggi, necessitato a marcia forza di cosi fare , come quegli il quale meritatamente dubitava 0 di cadere, non andandovi, in alcun prcgiudicio, donde ne seguisse danno e vergogna, 0 volendovi andare , non esser lascialo, e ne riuscisse pure vergogna e danno. Ma se
10 volessi 0 scoprire 0 riprendere 0 gli errori 0 le falsità di coloro i quali hanno 0 mentito 0 detto le bugie in iscrivendo queste cose , oltre che non ne verrei cosi tosto a capo, farei quello che non è l'intendimento mio di fare ; a cai basta , senza biasimare alcune nominatamente, raccontare sinceramente tutto quello ch'io giudico, 0 piuttosto trovo esser la verità, e lasciare a ognuno che creda quello che più vero e più verisimile gli parrà , essendo in ciascheduno un certo istinto da natura di trovare e conoscere la verità, come primo e principale obbictto dell' anima nostra intellettiva.
A Pieradoardo Giachinotti commessario di Pisa fu mandato lo scambio Luigi Guicciardini, il quale si trovava ancora a Lucca, ed egli ricevuto eh' ebbe la città e la fortezza ( lasciato andare il Zati, e licenziato
11 signor Matlias da Camerino, il quale non ostante la patente fattagli fu ritenuto a Modana ) , lo fece sostenere e imprigionare, e dopo molti e terribili tormenti mozzargli la lesta. La cagione si disse, perchè egli aveva fatto tagliare il capo a Iacopo Corsi e al figliuolo, la qual cosa era falsa , perchè non egli, ma la quaranlìa, come si disse di sopra , io condannò. Fu dunque la principal cagione lo esser egli capitalissimo nimico de' Medici, ed avere, come gli altri, per difendere la libertà pubblica, 0 per loro privati rispetti, costantissimamente e ostinatissimamente consigliato che piuttosto che ritornar sotto la servitù de'Medici ogni estremo rimedio e ogni ultimo sforzo fare si dovesse. A questo s' aggiunse che Luigi gli voleva privatamente mal di morte, il quale, oltra che di sua natura era nel martoriare gli uomini eziandio con nuovi tormenti ritrovali da lui piuttosto crudele che severo, si mostrava, per iscancellare 1' azioni fatte nel suo gonfalonieratico contra i Medici, e racquistarsi fede , asprissimo e implacabile , parendo agli uomini, se non ragionevole, spediente di volgere loro colpe sopra gli altri uomini, ancoraché innocenti. Fu chi biasimò di poco animo e di poco giudicio Pieradoardo, perchè egli non seppe, se non tener Pisa, almeno salvar sè, come aveva fallo Lorenzo CaTneseechi nel consegnare Castracaro per lettere della signoria a Pierfrancesco Ridolfi, e Giovambatista Gondi nel consegnare Volterra a Giovan Vettori nuovo commessario, e tanto più che al Gia-chinotto s' era scoperta occasione non piccola, non solo di potere, in*
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