Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
108
STonu Fiorentina
ste pmelerea, paludamentoque ac laurea donatus est. Rei prò rostris pub lice de more gesta, universo fere spedante populo. Mox equo insi-dens domum contendit, deducentibus qui secum magislratum gesserant, uberrimo que ac lautissimo convivio centum ex primariis apposito, magnani sibi, posterisque suis splendorem adjunxit, Reipubl. ornomen-/um, civitati vero tantum laclitiae, tantum voluptatis ac jucundi-tatis eo speclaculo attulit, ut preteritae calamitatis memoriam non so-fum lenierit, casuumque acerbissimorum recordatione exhauserit, veruni ad spem quamdam futurae eujuspiam felicitatis erexerit.
Cioè, perchè ciascuno possa meglio intendere il tutto:
t In questo magistrato , il quale è il supremo della città, messer Simone Tornabuoni, il qual era senator di Roma, uomo ornato di tutte le maniere di virtù e d'antica schiatta, fatto per le sue chiarissime virtù , cosi in pace come in guerra, cavaliere da papa Clemente VII, col consentimento di tutta la repubblica e con gran piacere di tutti fu creato gonfaloniere, ed essendo venuto senatore e cavaliere a Firenze prese maravigliosamente il magistrato. Questi, essendo benevogliente di tutti, come gli era, non solamente diede vari onori a moltissimi cittadini, ma brigò che fussero ancora di pubblici doni e ufici presentati. Finalmente avendo egli con quell'aspettazione fornito I' ufizio, la quale egli aveva dalla sua virtù appresso la maggior parte degli uomini concitato , per lo essersi egli portato ottimamente nel governare la repubblica, e per li beneficii suoi fatti verso ciascuno, acciò si conoscesse che quella dignità era stata bene in lui impiegala dal papa , gli furono date tutte l'insegne di quella cavalleria, (a spada, lo stendardo, la vesta di oroccato e la corona dell' alloro. Questa pompa si fece, come s' usa , . pubblicamente nella ringhiera, essendovi quasi tutto il popolo di Firenze a vedere. Dipoi montato a cavallo se n'andò a casa, accompagnandolo tulli coloro i quali erano slati suoi colleghi, e avendo fatto un abbondantissimo e splendidissimo convito a cento de' primi della città, accrebbe a sè e a tutti i suoi descendenti splendore non piccolo, grande ornamento alla repubblica, e alla città arrecò mediante quello spettacolo lant'allegrezza , così fatto piacere e giocondità , ch'ella non solo mitigò la memoria delle preterite calamità , e si sdimenticò di tutti gli acerbissimi casi eh' ella sofferti aveva, ma ancora s'innalzò a una certa speranza di dover esser felice per 1' avvenire ».
Io non credo che alcuno, il quale abbia pure un poco cognizione della verità, e nolle siu del tutto nimico, possa leggere queste cose o senza riso o senza nausea; ma così fanno, e forse cosi bisogna che facciano per conseguire il lor fine, se non tutti, la maggior parte di coloro i quali, o ambiziosi brigano di salire per qualunche grado, o avari si t'unti
| |
STonu Fiorentina Reipubl Simone Tornabuoni Roma Clemente VII Firenze Firenze
|