Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      t>02 STORIA FIORENTINAratamente, che questo giorno, che fu il sesto di luglio, fosse levato il nome del gonfaloniere e della signoria, e commutata I' usanza e gli tifici de'magistrati. 11 giorno di poi il duca se ne tornò a Prato, e di quindi se n'andò a Roma a trovare il papa , che l'aspettava con desiderio incredibile , onde non tornò se non alla fine d'ottobre, e si serviva dell'arcivescovo di Capova per consigliere, e di messer Giovanni de Stati? per auditore , perchè così aveva ordinato il papa.
      Negli ultimi giorni di luglio vennero nuove, il cardinal Santi Quattro esser passalo all'altra vita, e il papa aver eletto nel luogo suo, e pubblicato cardinale a1 ventiquattro messer Antonio di messer Alessandro Pucci vescovo di Pistoia suo nipote.
      Dagli sci infino agli ventitré d' agosto apparve in cielo una cometa; e perchè le apparizioni delle comete significano, secondo la vulgata e invecchiata oppenione , le morti de' principi o le mutazioni degli stati, s'andava a rilento in Firenze a dire che fosse apparita una cometa, e mostrarla come s'usa, l'uno all'altro, tanta era grande la paura che s'aveva ragionevolmente delle spie, ancora nelle cose ehiare che si vedevano manifestamente da ciascheduno. Ma perchè del mese d'ottobre morì madama Luisa, o Lodovica madre del re Francesco di Francia, e fu sotterrata con soiennissìma pompa, si credette volgarmente, la cometa essere apparsa per annunziare la sua morte.
      Di questo mescsi fece una legge sopra le monete, per la quale si disponeva che un ducalo fiorentino di zecca, cioè nuovo, valesse lire sette e mezzo, e uno scudo di sole, genovese, viniziano, o fiorentino che si fosse, si cambiasse per selle ; che i gabellotli, ovvero barili giusti, si spendessero per un giulio , cioè per tredici soldi e quattro danari, Che' son quaranta quattrini; che un grosso , o grossone fiorentino buono corresse per sette soldi e sei danari, cioè per ventidue quattrini e mezzo; che tre quattrini bianchi crescessero un danaio più, cioè facessero la somma di quattrini quattro neri. In questo medesimo tempo si raffermò la medesima balia colla medesima autorità per un anno, o per tanto più quanto si pensasse a deliberare in contrario, o a provvedere altramente.
      Fornito che i collegi, cioè i sedici gonfalonieri delle compagnie del popolo , ebbero I' ufizio , che fu agli otlo di settembre di qucll' anno millecinquecento trentuno, si fece clic non si facessero mai più ( e fermamente che questo magistrato era disutile e tirannico , come gli altri di Firenze ) , e ordinarono che tutto quello che facevano essi colla signoria, lo potessero fare gli altri collegi , cioè i dodici buonuomini ; il qual magistrato non era men cattivo e mcn tirannico , che i sedici; con questo convenente (1) però, che agli stanziamenti, alle lettere de principi,
      (1) Cioè patto, condizione.
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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