Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      208 STORIA FIORENTINAcom'è ragionevole, egualmente cittadini. E di vero cotal distinzione aveva senza frutto nessuno arrecato dimolti danni, e perchè in ella erano pochi o buoni o valenti, si batteva per lo più ne'medesimi, e questi il più della volte o se n' andavano presi alle grida , o s' accomodavano al parere e al volere di quegli della maggiore, e in somma non facevano altro che stare, come si dice, a vedere il giuoco, o tenere il lume. Tolsero via nel distribuire gli ufiei l'ordine de' quartieri, di maniera che quello di Santo Spirito nel!'andar a partito non fusse più il primo, nè quello di San Giovanni il sezzo, e anco questo non fu se non ben fatto, perciocché la virtù in un governo ben ordinato si debbo andare a trovare dovunque ella sia.
      Aveva dunque questo nuovo stato tre membri principali : il doge, 1 quarantotto e i dugento; e tutti e tre questi gradi e dignità, o ufici, o magistrati duravano a vita. L'autorità de' dugento era , spedire le petizioni private e particolari, ma bisognava prima eh' elle fossero passate nel magistrato de' procuratori tra loro aggiuntovi i collegi, cioè i dodici buonuornini ; s'avevano a squiltinare gli ufici chiamati de' quattordici, degli undici e degli otto, e tutti que1 provveditorati i quali non fossero riserbali o al doge o a' quaranlolto. NelP eleggere gli ufici si traevano per ciascuno d'essi delle borse ordinate a ciò più polizze, e quegli che avessono vinto il partito per la metà delle fave e una più, s'imborsavano. I segretari erano quattro, uno de'consiglieri, uno de'collegi, uno de'conservadori, e il cancelliere delle tratte; i tre primi s' avevano a trarre per sorte. Ne' quarantotto era ristretta tutta )' autorità della balia, e nessuno per lo tempo avvenire poteva esser eletto quarantotto, il quale non fusse de' dugento, e avesse trentasei anni forniti; era l'elezione del duca, nè poteva eleggerne più che due d'una famiglia e casato medesimo, e non avevano salario nessuno. Questi quarantotto erano divisi in due parli: in dodici, i quali si chiamavano accoppiatori, e in quattro, che si chiamavano consiglieri; gli accoppiatori si traevano a sorte di quattro borse, in ciascuna delle quali era la quarta parte di loro , e perchè stavano tre mesi in oficio , ogn'anuo toccava a ciascuno la sua volta, ed era accoppiatore per detti tre mesi. I quattro consiglieri stavano anch'essi tre mesi in magistrato, e s'eleggevano dagli accoppiatori tempo per tempo. Questi erano in luogo della signoria ; però dovevano precedere a tutti i magistrali, cavalieri e dottori, e durante il magistrato loro non potevano nè citare altri, né esser citati loro ; l'abito di questi quattro consiglieri era ordinariamente un lucco foderato. In luogo del gonfaloniere, anzi in luogo del tutto era il doge , perchè senza lui , o suo luogotenente, o sostituto non si poteva non che vincere cos' alcuna, proporre partilo nessuno , ed egliv^ooQle


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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