Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
2 1 6 STORIA FIORENTINAalcuno o osasse, o potesse contrastargli ; e con questa frode fu presa e soggiogata e fatta suddita alla Chiesa la città d' Ancona.
Ne' primi giorni del mese di settembre parti di Firenze l'arcivescovo di Capova, e se ne tornò a Roma per ordine di papa Clemente , il quale, o per altra più segreta cagione, o perchè voleva mostrar che Alessandro sapeva far da sè e non aveva più bisogno nè di balia nè di piloto, T aveva richiamalo : e nel vero il duca Alessandro ( come tulli i padri sono ingannali dall' amore de' figliuoli ) soddisfaceva tanto -nel suo governarsi a papa Clemente, ch'egli, come ebbe a dir poi secondo le parole della scrittura santa, aveva trovalo un uomo secondo il cuor suo.
Nel mezzo di settembre andò per ordine di Clemente in Firenze una bellissima e devota processione colle compagnie de'fanciugli, con quelle degli uomini , colle regole de'frali, con tulio il clero, coi duca slesso, e con i suoi quattro consiglieri, e con lutti gli altri magistrati.
Alla fine del mese di settembre corsero con gran furia genti a Firenze , le quali affermavano di veduta che nell' alpi sopra il castello di Gagliano erano passate per l'aria molte genti a piè e a cavallo con vesti bianche, e tra ioro essere un uomo grande, maggiore che gli altri, vestito pur di bianco; di maniera che molti o veggendo o parendo loro di vedere così nuovo e maraviglioso prodigio, si cacciarono senz'altra considerazione pieni di paura a fuggire, quanto potevano le gambe, gridando ad alta voce guarda, guarda, e lieva, lieva, e ciascuno cercava di dileguarsi da loro, e ciò essere avvenuto appunto in sul meriggio ; le quali alla fine s' erano attuffate in una valle senza più essere state vedute.
Da' ventinove di settembre fin a1 venti di novembre si vide nelle parti d'oriente, la mattina innanzi la levata del sole, una cometa con lunga e risplendente coda: ma perchè di quel tempo nè innanzi nè dopa non morì personaggio alcuno, si disse dal popolo ch'ella era apparita a credenza.
Il dì delle colende d'ottobre fu per comandamento del duca rolla e disfatta la campana grossa di palazzo, la quale era non rnen buona clic fcella , e pesò ventidue migliaia di libbre; chi' disse per farne moneta, giudicandosi che ella avesse tanto ariento dentro, che fosse a lega di crazie, il che non riusci, e chi perchè con ella si sonava a consiglio e chiamava il popolo a parlamento.
Àgli tredici d1 ottobre vennero le novelle, che messer Andrea di Gio-vambatista Buondelmonli canonico di Santa Maria del Fiore, era stato fatto arcivescovo di Firenze ;per le quali novelle il campanile di San
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