Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      228 STOMA FIORENTINA
      «ente insieme co'consiglieri eleggessero olio uomini dell'arie de'maestri, la quale è un collegio e un'università di uomini, che ha cura delle cose appartenenti al murare, i quali olio si chiamassero conservadori di quel!' arte , e avessero autorità di riformare e rassettare tutti que'membri di queir università che paresse a loro che avessero mancamento alcuno.
      tirano ancora per le medesime cagioni in Firenze mancali in gran parte i manifattori e artefici che lavoravano la seta ; onde i mercatanti che incettavano le sete per condurle e farne drappi di varie maniere, non si trovando chi lavorasse le sete, non potevano condurre i drappi alla perfezione loro , il che era di grandissimo danno alla ciltà; per questa cagione si deliberò nel consiglio de' quarantotto a' trentuno di gennaio, che poiché in Firenze non era artefici a bastanza per lavorar le sete, le quali i mercatanti gli conducevano , le potessino mandare a lavorare fuori della città, in que''luoghi dove deliberassino che le si dovessero mandare i consoli di Por Santa Maria, eh' è il sommo maestra-to di quel collegio eh'è sopra i drappi d'ogni maniera , e giudica le liti che nascono tra gli uomini che sono di quel collegio e tra gli altri ancora, quando tali liti sono per conto de'drappi e delle sete, o di gioie, oro o argento; e non fussero i mercatanti, quando riconducevano nella ciltà le sete eh'eglino avevan mandale a lavorar fuori, obbligati a pagar gabella alcuna, ma bastasse quella ch'eglino avevan pagato quando avevan condotte le sete in Firenze la prima volta.
      Ma perchè i cittadini eran divenuti per lo più poverissimi, avendo per la guerra perduti i bestiami e le ricolte, ed essendo loro state arse o almeno guastate le case de' lor poderi, nè avendo polulo undici mesi, o più, mercatantare o fare alcuno di quegli esercizi che sono loro di più utile che gli altri, ed avendo pagale assai gravezze, e perciò non avendo di poi interamente pagate quelle che per 1' ordinario sogliono pagare in Firenze ogn' anno tutti i cittadini ; per dimostrare d' aver compassione delle lor miserie, i quarantotto fecero il medesimo dì una provvisione, che tutti coloro che infino a quel giorno non avessero pagato le lor gravezze ordinarie al dovuto tempo, onde eglino fossero caduti nelle pene de' due soldi per lira , pagando per tutto il mese di febbraio che veniva, tutto quello di ch'egli eran debitori al comune insino a quel tempo, s'intendessono esser liberi e assoluti da quella pena nella quale egli eran caduti per non aver pagato a tempo.
      Di poi a' ventollo giorni di febbraio di quest' anno si vinse nel medesimo consiglio una provvisione, che tutti que' cittadini i quali fossero stati dall' anno-4 527 al 1550 mandati dal maestrato de'dieci della guerra commessari o ambasciadori in luogo alcuno, e quegli ancora, chev^ooQle


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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