Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO TREDICESIMO 255
      vaglia molto; ma quando in Firenze è carestia di danari , il che avviene quando la città è travagliala da guerre, sedizioni, o da qualche altro affanno, perciocché i cittadini allora ristringono i danari, e i mercanti serrano le lor faccende , il monte scema di riputazione ed i suoi crediti vaglion poco, onde le paghe divengono maggiori, perciocché il loro capitale non costa molto: né si possono mostrare i crediti del monte, che hanno i cittadini, se egli non è la persona propria che né padrone, o veramente suo procuratore, o sindaco, se il padrone fosse fallilo, o reda di cohii eh' era creditore in sul monte, o condizionario , cioè che il credito di monte, di che il principale è creditore, fosse con qualche condizione, che s1 appartenesse a colui che volesse vedere il credito di sopra detto. Ed è da sapere che sebbene un monte si chiama de' tre per cento , I* altro di quattro, e I' altro di sette per cento , sono nominati cosi, perciocché quando primieramente questi monti furono fatti, l'un di loro rendeva d'interesso a ragione di tre, l'altro di quattro, e'1 terzo di sette per cento : ma oggi ciascheduno di questi monli rende a ragione di sei per cento e tre quarti, e sebbene i crediti si mandano da i tre per cento a i quattro, e da i quattro a i sette, il padrone d'essi va creditore ditanto più capitale a i quattro per cento, eh' egli non era a i tre, e di tanto più a i sette, ch'ei non era a i quattro, ch'egli risquole maggior paghe; e cosi si fa questa permuta con suo utile, sebbene I' interesso di questi monti è a ragione di sei per cento e (re quarti, eome s'è detto; e di queste paghe i cittadini ne pagano la decima , della quale dicemmo di sopra. Onde la riforma del monte è sempre insieme con quella della decima, e tutta si chiama riforma del monte , e di quelle paghe che avanzavano loro, pagata la decima, se ne vagliano dai camarlingo del monte in contanti, e le convertono ne' loro bisogni.
      È sopra il monte un maestrato che si chiama gli ufficiali di monte , i quali hanno cura che le paghe del monte, si paghino debitamente, e a chi elle appartengono, e che i credili di monte si vendano e comperino e mandinsi da un monte all'altro, secondo gii ordini di quei luogo. Oltre di questo, quando uno ha dare un mallevadore a un altro, e quegli che ha da pigliare il mallevadore non lo volesse accettare, opponendo eh' egli non è bastevole a quella somma per la quale il debitore lo vuol dare al suo creditore , gli uficiali di monte giudicano se quegli è mallevadore buono per quella somma che il debitore lo vuol dare, o no; e quando gli ufiziali che maneggiano l'entrate del comune facessero qualche fraude o altro errore nell' uffizio loro, gli ufficiali di monte gli giudicano. E perchè talora mancano i danari al comune per pagare le paghe del monte a i creditori, perciò si fa sempre di questo maestrato i più orrevoli e più ricchi cittadini della città, acciocché hi-
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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