Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

Pagina (246/476)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      246 STORIA FIORENTINAscudi alla lega di sopra detta , acciocché questa moneta rimanesse in Firenze, non vi essendo utile alcuno o disfarla, e per conseguente nella città fosse più dovizia d'oro che non gli era.
      Solevasi da questo tempo indietro mandare a - Pisa ogn'anno tra gli altri un maestrato di quattro orrevoli cittadini, i quali si chiamavano consoli di mare, ed avevan cura dell'entrate delle dogane di Pisa e di Livorno, efacevan le spese ch'era di mestieri fare in quei luoghi, ed erano oltre a di questo giudici delle differenze civili ehe nascevano fra i mercatanti che sono in quelle terre; e quando lo studio di Pisa era aperto, uno dei consolidi sopra detti gli aveva cura, e dava avviso agli ufficiali di studio, clic allora si facevano in Firenze, dell'essere e ■delle bisogne dello studio, e delle qualità e del modo di procedere de' dottori e degli scolari. Il duca dunque,e per iscemarsi parie di quel salario che si dava a quel magistrato de'consoli, e per levar più autorità a incittadini, eh' egli poteva, e ridurla a sé , fece fare una provvisione addi sette di novembre dell'anno 1533, che il maestrato de'consoli di mare non si facesse più, ma in suo scambio si facesse un provveditore di Pisa , il quale avesse quella medesima autorità che avevano i consoli di mare, e oltre a di quella di poter vendere all' incanto, con più utilità ch'egli poteva, tutte le gabelle di Pisa e di Livorno a qu«-Junche gli dicesse ,su ; ed ordinò che in Firenze si creasse di nuovo il maestrato degli utfciali di studio , il quale fosse di quattro cittadini, ciascun de'quali fusse almeno d' età di trentacinque anni, ed a questo maestrato il provveditore di sopra detto avesse a riferire tutte le faccende sue, e da esso avesse aver 1' ordine di tutto quello ch'egli dovesse fare: il qual magistrato non si fece poi altrimenti, onde tutta l'autorità de' consóli di mare si rimase nel provveditore di sopra detto. Veddesi poi in processo di tempo, che il dare tant'autorità a un uomo solo, quanta ebbe allora il provveditore di Pisa, non era bene; perchè il duca Cosimo di poi l'anno 1551 addi primo di novembre ritornò all'ordine antico, e rifece i consoli di mare, ma dove eglino erano anticamente quattro, egli ordinò che se ne facesse solamente due , conte ancor oggi si seguita di fare.
      E perchè tra gli al1 ri ordini cattivi antichi, che sono stati e sono ancora oggi in Firenze, ne è uno, sebbene egli è in buona parte corretto , il quale è stato sempre biasimato e fuggilo, e meritameule, da chiunque ha scritto delle repubbliche, o ordinatole, cioè che i maestrali si traggano per sorte; ed essendo in Firenze un maestrato di nou poca importanza di quattro cittadini, il quale ha cura che i beni e su-stanze de' pupilli sian ben governate, e con più utilità loro, e meno spesa che sia possibile; onde a questo maestrato si dice gli ufìciali de'pupilli»
      v^ooQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

Pagina (246/476)






Firenze Pisa Livorno Pisa Firenze Pisa Pisa Livorno Firenze Pisa Cosimo Firenze Firenze Qle Pisa