Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO QUATTORDICESIMO 247
      fe si traeva anticamente per sorte, perchè talora avveniva eh' egli eran traiti di quell' uficio quattro uomini deboli, i quali nè per autorità, nè per intelligenza o pratica delle cose del mondo, erano atti a far le faccende de' pupilli con quella diligenza e considerazione che bisognava Joro ; perciò si deliberò, in questo medesimo giorno, che per l'avvenire degli uficiali de'pupilli due se ne facessero a mano e due se ne traessero per sorte, acciocché in quel maestrato fossero sempre mai due uomini , i quali per prudenza e per ogn' altra qualità fossero atti a fare che le cose de' pupilli s' amministrassero fedelmente e con diligenza.
      L'anno 4530 di poi che fu fatto l'accordo col pontefice e colPimperadore era stalo confinato in vari luoghi d'Italia, e fuori d'Italia ancora, un gran numero di cittadini per tre anni conlinui ; con questa condizione eh' eglino non potessono tornare da quei confini in Firenze , s' ei non avevan licenza dagli otto di guardia e balia per un lor partilo con tutte le fave nere; perciò, essendo di già passali i tre anni, fu dato autorità al magistrato di sopra detto di rivedere tutti quei confinati, e a quegli che fossero vivi di confermare o di rimutar loro i confini , o veramente di liberarnegli; perche gli otto sapiendo 1' odio che papa Clemente ed il duca Alessandro portavano a quei cittadini, e che la intenzion loro era di perseguitargli tanto , eh' eglino a poco a poco gli spegnessero tutti, se possibile era, niuno ne liberarono da i confini, a pochi confermarono il confino medesimo ch' eglino avevano avuto prima , e a molti lo rimutarono, e gli riconfinarono di nuovo, per lo più in luoghi mollo più aspri e molto più scomodi che non eran quegli dov'eglino erano stati confinati la prima volta; il che essi fecero, oltre le ragioni di sopra dette, perciocché molti di quei confinati colla loro industria avevano cominciato a far delle faccende e mercatantare in quelle terre nelle quali egli erano stati confinati ; laonde per tor loro quegli avviamenti ch'ei s' erano acquistati colle loro fatiche, ei furono di nuovo riconfinati dagli otto in quei luoghi, dove non solamente ei non avevano avviamento alcuno , ma dove ei non potessero anche in maniera alcuna farne, e per conseguente fossero quasi costretti a morirsi di fame e di stento : per la qual cosa molti di loro si rimasero in quei luoghi dove egli erano stati confinati la prima volta, e furono fatti ribegli.
      Era durato molti anni e durava ancora nella città di Firenze un maestrato di due cittadini, il quale si chiamava massai di camera, che te-nevan conto di tutte le condennagioni vecchie, ch'erano slate fatte a chi aveva fatto qualche errore, e avevano autorità di comporre queste così fate condannagioni con coloro a cui elPerano state fatte, in tanto T anno, e di sgravare ancora i condcnnali di qualche parie della loroVjOOQ LC


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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