Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
LIBRO QUATTORDICESIMO 253
duca, che ordii) sse agli otto che gli cavassero tutti di prigione, e gli lasciassero andare senza cercar più oltre, e però addì trenta di marzo del 54 fu cavalo di prigione Piero Strozzi, dove si irovò scritto di sua mano nel muro della prigione questo terzetto :
Qui Piero Strozzi a mattana sonò, Perciò ei volevan eh* ei dicesse sì : Ei nollo disse, pereV egli era no.
E per conseguente furono nel medesimo tempo lasciali Francesco de' Pazzi e Tommaso Strozzi ; e certi altri uomini di poco conio servitori degli Strozzi , i quali erano stali presi insieme con quegli tre detti di sopra , per intendere da loro se eglino sapevano cos' alcuna di questo caso.
Credeltesi nondimeno allora per ognuno, che quei primi tre fussono stati quei che avessero dato a Giuliano : pure in processo di tempo si chiari che Francesco de' Pazzi non gli aveva colpa alcuna, sicché si credette allora , come ancor oggi si crede, che quei tre i quali avevan fedito Giuliano fossero stali Piero Strozzi, il prior suo fratello e Tommaso Strozzi, ancorché nulla se ne sia saputo di certo giammai, e Piero , mentre ch'egli visse , negò sempre d' essersi ritrovalo , e Giuliano Salviali, come uomo leggieri e vano, dopo la morte del duca Alessandro diceva pubblicamente, che il duca era stato quegli che l'aveva fedito, e dimesticossi cogli Strozzi di maniera , che spesse fiate dormiva nella medesima camera nella quale dormiva il priore di Capua : di che egli ne fu dagli amici suoi più volte ripreso. Siavansi Piero Strozzi e Francesco de' Pazzi, poiché furono usciti di prigione , per Firenze , e per coprir lo sdegno eh' egli avévan preso col duca Alessandro , per essere stati falli da lui mettere in prigione , lo corteggiavano pure in lucco, siccome faceva ancora Filippo Strozzi. Quando Giuliano Salviati era di già guarito delle sue fedite, usci di casa coli' arme, siccome egli andava anche innanzi eh' egli fosse fedito; perchè Piero Strozzi e Filippo suo.padre, e Francesco de' Pazzi insieme con loro, veggendoi favori che'l duca aveva fatti e conlinovamente faceva a Giuliano Salviati , cominciarono ad aver sospetto cb' egli non volesse per mezzo suo assicurarsi di loro , siccome egli voleva fare, e temendo che il duca non si volesse servire a quest' effetto dell' opera d' Alamanno Salviati , giovane allora di grandissima riputazione, e parente di Giuliano, deliberarono che Piero Strozzi parlasse ad Alamanno e si giustificasse seco , eh' egli non aveva fedito Giuliano , e non sapeva cos'alcuna di chi sa gli avesse dato; laonde e'gli fece intendere per Pandolfo Mortegli , gio-
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