Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      STORIA FIORENTINAquesto accano , il camarlingo del sale, del quale avessero infra cerio tempo a riscuotere i,cittadini che lo avessero pagato, non solamente il lor capitale, ma 1' interesse ancora, che egli prometteva pagare a ragione d' otto per centinaio ; la qual cosa offese assai gli animi di tatti i cittadini , non solamente perchè da un certo tempo in qua non sono stati gli assegnamenti che si sono dati a chi ha pagato gli accatti, validi nè pel capitale, nè per lo interesse che era stato loro promesso , ma ancora perciocché molto bene si conosceva che que' danari non avevano a servire ad alcuna grandezza o comodo della città , ma per confermarla in quella servitù nella quale era stata nuovamente messa.
      In questo medesimo anno di giugno ammalò papa Clemente d'una febbre lenta , come il più delle volle cominciano le febbri a Roma, mescolata con dolori colici , di maniera che dopo V essere più fiate migliorato e di poi ricaduto, finalmente a' venticinque giorni di settembre 1534 si mori, senza aver lascialo di sé molto desiderio ancora agli amici e servidori suoi , per essere stato uomo di poco cnore e di rimessa vita, ond' egli aveva poco rimeritati coloro che I* avevano servito; la qual cosa di rado è avvenuta a quelli della famiglia de' Medici, i quali per lo più sono stati di grand'animo, cortesi, e hanno molto bene saputo riconoscere quegli che hanno serviti, e far bene agli amici loro. Venuta la nuova a Firenze della morte del pontefice, il duca Alessandro fece fare una pratica di cittadini per consultare se si doveva fare provvedimento alcuno della città per questo nuovo accidente ch'era sopravvenuto, o no. Ragunossi la pratica e deliberò che, per essere la città ferma e quieta , non faceva di bisogno entrare in altra spesa, nè fare altri provvedimenti che quelli che v' erano per 1* ordinario; ma il duca ristrettosi di poi col signor Alessandro Vitelli e con Ottaviano de'Medici, deliberò che fosse bene soldare certe fanterie; e così il giorno seguente si cominciò a dare ne' tamburi, e soldarcnsi circa a secento o otiocento fanti per tenergli nella città , o mandargli laddove si mostrasse che M bisogno lo richiedesse. Fatte 1' esequie a papa Clemente grandi e onorevoli, siccome è solito farsi agli altri pontefici quando e'son morti, i cardinali a i quattordici giorni d'ottobre entrarono in conclave, e la notte medesima, che seguitò il giorno nel quale egli erano entrati in conclave, elessero nuovo pontefice Alessandro da Farnese cardinal d'Ostia, e decano del collegio de' cardinali , il quale si fece chiamare Paolo III; e seguitarono i cardinali in questa elezione il consiglio di papa Clemente, il quale, essendo già vicino alla morte, aveva confortato assai tulli i cardinali a far papa il cardinal sopraddetto ; per la cui elezione s' affaticò anche assai insieme con tutti i cardinali amici suoi il cardinale Ippolito de' Medici, figliuol naturale di Giuliano de' Medici
     


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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