Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
libro quattordicesimo 271
riprovare del tulio, o mutare e ricorreggere in qualche parie quei pareri che i deputali avevan significalo al cardinale de' Medici. Questi finalmente tutli in consentimento concorde deliberarono di mandare un' ambasceria in Bar/alona , laddove era I' imperadore, per parte de'fuorusciti, per la quale furono eletti messer Galeotto Giugni, Pa dattorno Soderini e Antonio Berardi, e fu loro data iin'instruzione da' procuratori de'fuoruscili fiorentini di lutto quello ch'eglino avevano a fare, quando fossero giunti alla corte di Cesare , la quale in somma conteneva ch'eglino si dolessero apertamente coli"imperadore , che i capitoli dell' accordo fatto con lui l* anno \ 530 non erano stati osservali loro , ma erano stati rotti in molle parti (siccome in fallo era la verilà); e che a questo aggiugnessono senza rispetto alcuno moli'altre querele contro al duca Alessandro de'suoi costumi cattivi, e della famiglia sua, la maggior parte delia quale di vero era insolentijsima e disonesta molto ; e che dicessero oltre di ciò a sua maestà chiaramente gli scellerati costumi eh* egli introduceva e lasciava crescere nella città, siccome sono bestemmie, giuochi e lussurie d'ogni maniera, non ne facendo tener conto nessuno a'maestrali} e dall'altra parte se qualcuno diceva una minima parola contro a lui, o contro al governo suo, o veramente conr tro alla memoria di papa Clemente, era senza rimedio alcuno subitamente punito di pena capitale ; e che eglino raccontassero ancora a Cesare molte crudeltà, che il duca Alessandro aveva usate contro a molti cittadini particolari, delle quali cose eglino avevano nell'istruzione notati molli esempi.
Ma perchè al cardinale Ippolito per esser de' Medici, e agli altri due principali cardinali fiorentini per esser congiunti parenti del duca Alessandro , ed al cardinale de' Gaddi per essere stato insieme cogli altri tre cardinali di sopra delti appresso di papa Clemente , mentrechè ei faceva la guerra di Firenze , ed a Filippo Strozzi per avere persuaso quanto «'gli aveva potuto papa Clemente a far principe assoluto di Firenze il duca Alessandro, ancorché il pontefice ne fusse risoluto da sè slesso, lo infamare il duca di queste vilissime cattività, e dolersi che alla città di Firenze fosse stata tolta la libertà , nè le fossero stali osservati i capitoli dell' accordo fatto con Cesare l'anno 1530, non pareva convenevole, massimamente non si essendo nessun di loro trovato presente quando quell' accordo si fece; perciò i deputali e gli altri delti di sopra stanziarono che ciascuno de'cardinali, e Filippo Strozzi, mandasse alla «orlo dell' imperadore qualcuno de' suoi uomiui da per sè , a dolersi modestamente del duea Alessandro, e mostrare a sua maestà che la casa de' Medici era solita pel passalo ad avere i cittadini , e massimamente »• nobili e parenti loro, siccome essi erano, per amici e compagni nelLjOOQle
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