Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

Pagina (272/476)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      272 STORIA FIORENTINAgoverno; e non per ischiavi e servidori, come gli voleva tenere il duca, non avendo lor rispetto alcuno. Ma dei non essere stati osservati i capitoli fatti l'anno 1550, nè dell'altre scelleratezze, delle quali i fuoruscili accusavano il duca Alessandro, non ragionassono per cosa del inondo , acciocché queste paressero due ambascerie diverse , e mandale da più e diversi uomini, e per diverse cagioni ancora. 11 cardinal Salviati adunque mandò alla corte colle commissioni di sopra dette messerGio-vanmaria Stratigopolo cavaliere Jerosolimitano, ed il priordi Roma suo fratello, che fu poi cardinale. Il cardinal Ridotti mandò Lorenzo Ridolfisuo fratello, e Filippo Strozzi il signor Piero suo figliuolo, che fu poi un de'mali-sealchi del re di Francia, e seco andò in compagnia Francesco de'Pazzi, il cardinale de* Medici scrisse al Cesano, cui egli aveva mandato prima per altre sue bisogne alla corte dell' imperadore, che fusse insieme cogli ambasciadori de' fuoruscili e con questi mandali degli altri cardinali e di Filippo Strozzi, e tulli insieme d' accordo meltessero od effetto le commisioni di sopra dette, ch'erano stale date loro in Roma , ingegnandosi nondimeno a lor potere di mostrare a Cesare che molto diverse eran le cagioni che muovevano i cardinali e gli altri congiunti per parentado al duca, a dolersi di lui, che quelle che movevano i fuorusciti a querelarsi appresso a sua maestà.
      Quando questi ambasciadori partirono di Roma per ondare in Ispa-gna per le cagioni di sopra dette, pur ciascun da per sé in diversi giorni, in* tutti da i dodici a i venti d'aprile dell'anno 1555 , ancorché questa deliberazione l'osse trattata segretamente, nondimeno il duca n'aveva qualche notizia: la qual cosa ancorché il priore di Roma s'avvisasse, pure passò per Firenze, e andò a far riverenza ai duca Alessandro , il quale in apparenza lo ricevette benignamente , e ragionò seco assai delle pratiche de' fuorusciti e degli altri nimici suoi, a che il priore rispose sempre, che non se ne impacciava; perchè veggendo il duca di non poter ritrar cosa alcuna da lui, gli mandò a parlare Giovanni Ban-dini, per vedere se egli poteva intendere da lui alcuna cosa di quelle che i suoi nimici trattavano contro di lui. Giovanni adunque andò a trovare il priore, come amico suo, ed entrò seco in vari ragionamenti, tantoché essi vennero a ragionar del duca Alessandro , del quale Giovanni Ban-dini cominciò a dolersi assai , e a dirne male ; ma veduto che con lutto questo il priore non s'allargava punto, mutò modo di ragionare, e cominciò a parlare contro a i cardinali ed a i fuorusciti, e dire che il duca Alessandro terrebbe a ogni modo lo stato di Firenze a dispetto loro, e altre cose assai somiglianti a queste, alle quali il priore non rispose mai altro , se non che non s' impacciava de' casi de' fuorusciti, nè dello stalo di Firenze ; donde egli si partì prestamente , seuzachè il ducaLjOOQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

Pagina (272/476)






Alessandro Salviati Gio-vanmaria Stratigopolo Jerosolimitano Roma Ridotti Lorenzo Ridolfisuo Filippo Strozzi Piero Francia Francesco Pazzi Medici Cesano Filippo Strozzi Roma Cesare Roma Ispa-gna Roma Firenze Alessandro Giovanni Ban-dini Alessandro Giovanni Ban-dini Alessandro Firenze Firenze OOQle Giovanni