Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
274 STORIA FIORENTINAgiustizia, a riposo c benefizio comune , e convenevole sicurtà e ragionevole contento de* nobili di detta città, così di quelli che in quella abitano, come dei fuorusciti, e così è continuamente della medesima volontà e affezione di procurare con buono animo , in tutto quello che per lui si potrà, di soddisfare a tutti. Ma per istare sua maestà in sali'imbarcare, con intenzione d' essere, coli' aiuto di nostro Signore, dopo non molto tempo in Napuli, gli è paruto per il meglio rimetter la cosa a quel tempo, ed allora si darà tutto a far quello che sarà convenevole per 1' effetto di sopra detto, e però vederà da qui innanzi, ed in questo tempo ancora , d'essere informato e certificato cosi di quello che hanno esporto , e di che si son doluti i sopraddetti, come d'ogni altra cosa; e cosi farà tener la mano a Pietro Ciabatta (1) che sta in Firenze, e agli altri suoi ministri in Italia, che facciano tutto il debito, e usino ogni sollecitudine per lo buono e pacifico governo del dello stato di Firenze, levando e cacciando via tulle le violenze e occasioni di querela a i fuorusciti e agli altri della delta città e repubblica di Firenze, e cosi medesimamente tutti i movimenti, cosi per quello che importa alla detta tranquillità, come per evitare ancora tulti gli inconvenienti che potrebber nascere in tutta Italia centro alla lega difensiva di quella , e rompimento della comune pace, la quale sua maestà per lo debito che tiene del sacro imperio, e per la singolare affezione che porta alla detta Italia , e segnalatamente alla detta Firenze, non sopporterebbe che fosse rotta. Ricerca dunque e comanda alti detti fuorusciti, che si contentino di detta sua volontà. »
Gli ambasciadori de1 fuoruscili e degli altri nimici del duca Alessandro, vedutosi rimettere a Napoli alla tornata delP imperadore da Tunisi, lasciato messer Giovanmaria Slratigopolo di sopra detto alla corte, dell' imperadore , se ne ritornarono per diverse vie in Italia , e ciascheduno di loro riferi a quegli che lo aveva mandato, la deliberazione che Cesare aveva fatta delle cose loro ; tra' quali tornando il signore Piero Strozzi, e avendo seco in compagnia Francesco de' Pazzi e Antonio Be-rardi, trovò che per la Lombardia erano venuti nove uomini mandati dal duca Alessandro per ammazzargli; il che essendo venuto agli orecchi di Balista degli Strozzi di Ferrara governatore di Modana, lo significò alla venuta loro al signor Piero Strozzi ; perchè eglino facendo cercar per Modana diligentemente di costoro, gli trovarono un certo capitano Petruccio Fiorentino figliuolo d' un fornaio, il quale essi col favor del governatore fccer pigliare dalla famiglia della signoria, ed esaminarlo so-
(1) Quello stesso che altrove chiama Zapparla col proprio mio noaie , di cui qwi traduca il siguilìculo. Arbib.
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