Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
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STORIA FIORENTINAin Roma, il che fu di giugno, turbò fieramente gli animi loro; perchè ristrettisi insieme, cominciarono a praticare di mandare il cardinal de'Medici in compagnia di sei fuorusciti all'imperadore, che già si ritrovava in Tunisi, con commessione di significare a sua maestà , che i fuorusciti fiorentini, e lutti gli altri ancora, che s'eran doluti del duca Alessandro appresso di quella in Barcellona per i loro ambasciadori, si rimettevano liberamente in sua maestà , e la pregavano strettissimamente , che gli piacesse d'ordinare in Firenze quello stato che miglior le paresse, solo eh1 ella traesse la città di Firenze dalie mani del duca Alessandro. E perchè questa pratica fusse trattata più giustificatamente, mandarono il capitano Guasconi , quasi per tutta Italia, dove fussero fuorusciti, a chiamargli a Roma per trattare di cose appartenenti alla repubblica fiorentina. Ragunaronsi per tanto in Roma quella stale circa a ottanta fuorusciti fiorentini, e cominciarono a tir pratica tra loro, s' ei si doveva mandare il cardinal de' Medici a Tunisi colla predetta commessione, o no ; e subitamente cominciarono ad aver differenza P un coli'altro, siccome è la natura de'Fiorentini d'esser rare volle d'accordo di cosa alcuna ch'eglino abbiano a fare insieme; ed il principio di questa lor discordia fu perchè Giovambatista Gondi, il quale slava in Barzellona, e aveva raccolti tulti quegli ambasciadori fiorentini che quella medesima state eran venuti in quella città, e provvedutogli d'alloggiamenti e.di molte altre cose di che faceva loro di bisogno, e sapeva mollo bene tutto quello eh' eglino avevan trattato con Cesare e con gli agenti suoi, scrisse a Iacopo Nardi, che niuno di quegli ambasciadori aveva ragionato coli'imperadore , nè con alcun de'suoi mini-nisiri della libertà della città ; ma tulti con consenlimento concorde avevano richiesto a sua maestà, che (e piacesse rimuovere il duca Alessandro dal governo di Firenze, e di mettere in suo scambio il cardinale de' Medici, la qual cosa messer Salvestro Aldohrandini per una sua leltera sottoscritta da Giovambatista della Stufa , e da Giovambatista Giacomini , e da due soldati fiorentini che Filippo Strozzi teneva alla guardia sua , aveva commessa al Cesano, il quale era alla corte per io cardinale Ippolito, che procurasse con ogn' industria di far chiedere alla cesarea maestà unitamente da tutti gli ambasciadori che di Roma erane stati mandati alle corte dell' imperadore in Barzellona. Andò Iacopo Nardi spargendo questa nuova tra tutti i fuorusciti senza allegar perciò l'autor di quella, di maniera ch'ella venne agli orecchi d' Anton Be-rardi, il .qual era uno di quegli, come s'è detto di sopra, ch'era stato mandato da'fuorusciti ambasciadore all'imperadore; perchè egli mostrò a Iacopo Nardi la istruzione che gli ambasciadori de' fuorusciti avevano avuta, quando andarono in Barzellona , la quale era scritta di
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