Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO QUATTORDICESIMO 305
      tutta di soldati forestieri , e finalmente l'avergli fatto una fortezza : k quali cose sono tutte alienissime da ogni costume delle città libere , siccome si dimostra per 1' esempio di Vinegia, Genova, Siena e Lucca , le quali tutte son città libere., nè si vede pure un minimo segno di niuna delle sopraddette cose , le quali tutte si veggiono al presente nella misera e serva città di Firenze.
      c Molte esecuzioni ancora fatte violentemente contra molti poveri cittadini fiorentini posson far conoscere a tutto 'I mondo e a sua maestà cesarea la crudeltà del duca Alessandro, e la sua acerbissima superiorità, delle quali noi ne racconteremo solamente qualcuna, e massimamente di quelle che sono state fatte contro a quegli che sono ancora vivi; onde sua maestà ne potrà, volendo, agevolmente ritrovar la verità, siccome furon quelle che furon fatte contro a Raffael Girolami , Luigi Soderini, Giovambatista Cei, Pieradoardo Giachinotti, Bernardo da Castiglione, Iacopo Gherardi, Batista della Palla, Lionardo Sacchetti, Lio-nardo Malegonnelle, Francesco Carducci, suto poco innanzi gonfaloniere di giustizia, Giovanni de' Rossi, Orlando Bollarli, Antonio Busini, Tommaso della Badessa, Vincenzio Martelli, Pandolfo da Ricasoli, giovane di diciotto anni, Girolamo Giugni, due cittadini, uno de'Bardi, e l'altro de' Carucci, Francesco Benci, Giovanni Ciantellini , Giuliano Sal-vetti, Girolam9 Cecchi, Raffael del Pulito, Simon Dolciati, Ormanno Stiattesi, giovane d' età di diciassette anni, Girolamo Pepi, due poveri librai, che avevano venduto certe rime di Luigi Alamanni, non proibite nè in Firenze nè in alcun altro luogo, e Tommaso Strozzi, i quali tutti senza causa alcuna, o per qualche parola di non molta importanza , o per qualche altra leggierissima cagione sono stati o uccisi, o tormentati crudelmente, o mandati in galea, senza aver rispetto alcuno alla lor nobiltà, o tagliate loro le mani, o confinati per sempre in qualche scuro fondo di torre, o vituperosamente frustali per tutta la città , o condannati in gravissime somme di danari, o, non gli potendo aver nelle mani, chiariti ribegli, e per conseguente tolto loro la roba e la patria.
      < Laonde ei pregano sua maestà, che faccia venire in poter de'suoi ministri tutti, o qualche parte di quegli che noi abbiamo detto di sopra che sono stati cosi maltrattati, e vedrà con quanta crudeltà e in che violenti modi si proceda contro alla roba e al sangue de' poveri cittadini fiorentini, de'quali molti, oltre a questi di sopra delti, sono stati falli ribegli, e tolto loro la roba e la patria, per aver solamente salvato qualcuno de' fuorusciti, il che è stato fatto ancora dopo che sua maestà, e per sue lettere e per don Pietro Zappada , ebbe comandato al duca Alessandro, che nou potesse innovar cosa alcuna contro a'eit-
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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Vinegia Genova Siena Lucca Firenze Alessandro Raffael Girolami Luigi Soderini Giovambatista Cei Pieradoardo Giachinotti Bernardo Castiglione Iacopo Gherardi Batista Palla Lionardo Sacchetti Lio-nardo Malegonnelle Francesco Carducci Giovanni Rossi Orlando Bollarli Antonio Busini Tommaso Badessa Vincenzio Martelli Pandolfo Ricasoli Girolamo Giugni Bardi Carucci Francesco Benci Giovanni Ciantellini Giuliano Sal-vetti Girolam Cecchi Raffael Pulito Simon Dolciati Ormanno Stiattesi Girolamo Pepi Luigi Alamanni Firenze Tommaso Strozzi Pietro Zappada Alessandro Qle