Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      524 storia fiorentinamini malvagi e cattivi, può mai del tutto proibire che nei paese suo non sì facciano degli errori ; ma basta bene, che quando ei vengono a notizia de' maestrati, che coloro che gli hanno commessi sian gastigati secondochè meritano ; e che questo si faccia oggi in Firenze, ne possono far fede molli che sono in compagnia de' fuorusciti , i quali sono stati giustamente condannati da' maestrali di quella repubblica a perpetuo esilio per ladronecci, omicidii ed altre vilissime cattività ch'eglino hanno commesso; e se qualcuno per le sue scelleratezze è stato secondo le leggi condannato da i maeslrati, e di poi per qualche altro suo merito, o de' parenti suoi, lia auto grazia da sua eccellenza di quella pena che giustamente gli era stata imposta, questa è cosa la quale è stata sempre mai usala qualche volta in ogni bene ordinata repubblica o regno, sicché non merita il duca d' esser così crudelmente lacerato, massimamente non avendo i nimici suoi altro che un esempio da allegare, disgrazie somiglianti a questa.
      c Quegli che essi dicono che sono slati fatti ribegli, condannati a morte o a prigioni perpetue , o in grosse somme di danari, o veramente confinati in luoghi strani e pestilenti, diciamo che lo hanno molto ben meritato, perciocché hanno macchinato contro alla vita e contro allo stalo del duca, o sparlato di lui e del presente governo bruttamente, comesi può agevolmente vedere pe' processi loro, i quali sono slati fatti legittimamente da'quei magistrati, a i quali s' appartiene la cognizione de'casi crimine-li ; e di ciò può far fede manifestamente V esser tra quegli eh' essi raccontano moli' uomini di bassa condizione e stato, i quali non per sospetto che si dovesse aver di loro, nè per odio alcuno che lor si portasse , uè per tor loro le loro sustanze, conciosiacosachè fussero poverissimi, sono stati condannati; ma solamente pe1 loro errori, siccome, volendo sua maestà intendere il vero , si potrà dimostrare a chi più le piacerà pe' loro processi ; ed il medesimo si dice ancora di quegli che sono stali fatti ribegli, i quali tutti, da pochissimi in fuori, sono uomini poveri e di poche facullà, e quelle aggravate da grandissimi debili, e da molti altri carichi, sicché niente n'è pot^o pervenire al comune, o agli amici e servidori del duca. Ma quando tutti costoro clie raccontano, fossero condennati a torto ed ingiustameste, non è colpa alcuna dell'eccellenza del duca, perciocché sono stati condennati da i maestrali, secondo gli ordini loro, a i quali il duca lascia dare ed eseguire le lor sentenze liberamente, e secondo la loro antica autorità, ehe fu confermata loro da Cesare per la dichiarazione già più volte della di sopra.
      < E quanto alle licenze, le quali ei dicono che '1 duca comporta alla famiglia sua, ed agli pltraggi i quali ei permette, secondochè essi diet-
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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