Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
libro quattordicesimo 5"25
do, che sian falli a i cittadini fiorentini; rispondiamo ch'elle son coso tutte false, e ritrovate da i fuorusciti per accalognare sua eccellenza, e affermiamo efficacemente, che la città di Firenze è oggi governata con molta e retta giustizia , e con grandissima osservanza delle sue leggi , senza far differenza alcuna da uno a un altro : e se Alamanno Alamanni, quando fu fedito in sul viso dal Capretta beccaio, fosse ricorso alla giustizia, come doveva fare, e non itosene a Roma, sarebbe stato gastiga-to il Capretta agramente, ed egli assicurato; nè si può impedire, se quegli che hanno malvagio animo contro al duca, intendendo eh' egli è stalo ucciso un fanciullo da uu travestito, fingono che quegli che 1' ha ucciso sia stato un cameriere del duca ; ed il medesimo si dice degli altri omicidii e sforzamenti di donne , che sono apposti al duca da i nimici suoi, le quali son oose tanto false e tanto lontane dal vero, eh' è vergogna parlarne. Ma agli avversari di sua eccellenza basta 1' accalognarla, ed il darle carico, e farsi che s'intenda da'cittadini che sono in Fi-renae, e da quegli ancora ohe son fuòri, e finalmente per la Cristianità, che r accuse e querele oh' e' pongono all' eccellenza del duca sono udite dalfla cesarea maestà, e si disputano dinnanzi a quella , avvisandosi in questa maniera di diminuire assai della riputazione del duca , e di seminar di quei semi, i quali non mollo tempo dopò producono frutti conforme a1 lor malvagi desiderii, siccome forse avverrebbe se questa disputa procedesse più olirà , e andasse troppo in lungo. Il che noi avvisiamo ci«3 non sarà permesso da Cesare, eolie la vita del duca, la pubblica fama e la buona openione che si : ha per tinta la Cristianità della sua prudenza e de'suoi buoni costumi, abbiano non solamente a far risposta bastevole alle calunnie dategli da" suoi avversari dinanzi alla cesarea maestà; ma .abbiano ancora a far conoscere a tutte 'I mondo manifestamente fa falsità loro ed il malvagio e fellone animo di coloro che le hanno finte e pubblicate quanto eglino hanno potuto il più.
« Succede la seconda querela, nella quale ei si dolgono che non è stalo loro osservato quel che fu lor promesso nell' accordo ehe si fece cogli agenti dell'imperadore l'anno 1550, cioè che sarebbe perdonato a lutti lutile II ingiurie che fossero siale falle in qualunque maniera a sua santità M e agli amici e termidori suoi ; conoiosiaeosachè a qualcuno di loro sja stata tagliata la testa, altri messi in fondi di torri, altri fatti ribelli* ed altri confinati in diversi luoghi per tre anni, i quali pv^nUo osservati que' confini, ch'erano stati assegnati loro, tutto quel tewpo che dovevano osservargli , furono nondimeno confinati di nuovo per altri tre anni io:luoghi molto più strani che non eràn quegli là dove egli erano gtati confinati la prima volta. Dolgonsi, oltracciò, che non è stato loro osservato quel capitolo dell'accordo di sopra det-Vakchì Voi. II. »3
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