Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      352 STORIA FIORENTINAnotare che sua maestà non lasciò in Firenze nè privilegio, ne memoria, nè segno alcuno d'essergli stato; nondimeno molt'altri imperadori che per lo passato sono stati in quella città, quando ella non era di tanta grandezza, nè di tanta bellezza e riputazione di quanta ella era allora, ed eglino non avevano tanto imperio quanto aveva Carlo V, le lasciarono molti privilegi e grandi ; e questo dette manifesto indicio dello sdegno e dell' odio ch'egli avea colla città di Firenze ; donde quando e' parti,.il duca Alessandro l'accompagnò insino a'confini dello stato suo; di poi presa licenza da sua maestà se ne ritornò a Firenze, e cominciò a mettersi in ordine per ricevere onorevolmente madama Margherita d'Austria di sopra detta, la quale dopo non molli giorni doveva da Napoli venirsene a Firenze a marito.
      Venne adunque suo eccellenza a' trentuno di maggio dal poggio a Caiano a Firenze, là dove le andò incontro insino a San Donato in Polverosa tulta la nobiltà di Firenze a cavallo, e tutta bene addobbata, ed entrò in Firenze il giorno di sopra detto la sera a mezz' ora di notte, con assai doppieri accesi, sotto un ricchissimo baldacchino, il quale portarono quaranta giovani dei primi della città . tutti vestiti di raso chermisi , e se n' andò ad alloggiare dal convento de'Frati di San Marco, nelle case d'Ottaviano de'Medici, e addi tredici di giugno udì in San Lorenzo la messa del congiunto insipme col duca suo marito, la qual fu cantata da messer Antonio Pucci cardinale di Santi Quattro e sommo penitenziere : e di poi che egli ebbero udita la méssa, se ne vennero in compagnia del cardinale di sopra detto, e del cardinal Cibo, e della viceregina di Napoli, vedova, e donna già di don Carlo della Noia, (1) la quale era venula ih sua compagnia , al palagio de'Medici, là dove era apprestato un bellissimo convito, al quale furono invitate tutte le più nobili donne, e tutti i primi maestrati e gentiluomini della città, e dopo desinare si ballò alquanto , di poi si recitò una commedia, e ultimamente si combattè un castello in sulla piazza di San Lorenzo, e la notte di poi ella n'andò a marito.
      Papa Paolo , il quale sebbene avea forse caro che tra Cesare e'I re di Francia fosse guerra , e massimamente di là da'monti, voleva nondimeno dimostrare di procacciare a suo potere, che tra loro seguisse pace e accordo, mandò da Roma il cardinal Trivulzi al re di Francia, ed il cardinal Caracciolo all'imperadore tutti due insieme per trattare I' accordo tra questi due gran principi, e intimare ancora il concilio per a Mantova : e questi cardinali tutti due insieme passarono ed alloggiarono in Firenze a'ventiqua tiro giorni di giugno.
      (1) Francesca di Montbel, figlia di Giacomo conte di Entreraonts.
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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