Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO QUINDICESIMO 379
      senz'alterare altro che'I nome da Alessandro a Cosimo; ed avendo visto una lettera di sua madre a messer Lorenzo, ove gli risponde che valendo andare a Firenze per aiutar Cosimo, vada, altrimente che si stia, dubito che non sia stato fatto intendere a vostre signorie il medesimo , c tanto più sentendo alcuno strepilo d' arme loro dietro, come per le lettere di Roma si mostra essere ordinato. Venendo alle forze, ed essendo loro dentro, e noi fuora, avendoci noi a reggerci colle pecunie private , e loro colle pubbliche, sendo gli aiuti cesarei propinqui a loro, e gii franzesi da noi lontani, mi pare possiamo poco sperare; onde sto di mala voglia, e parmi che il benefizio del nostro finito riesca vano , come di quell'altro , succedendo Augusto in luogo di Cesare. Tutto è in poter del signor Alessandro Vitello, quale avendo preso questa volta la protezione di Cosimo,, e possendo Cesare stabilir le cose sue col matrimonio della vedova , credo abbia a tener forte per lui. Se fosse vero quello che Lorenzo de' Medici afferma il duca morto avergli frescamente detto , cioè che non aveva di numerato se non diecimila scudi, giudicherei non avessimo tristo giuoco , non possendo mantenere i pre-sidii lungamente ne'luoghi necessari con sì pochi danari} ma s'hanno più danari, o il signore Alessandro vorrà spender di suo, avendo il pegno in mano della fortezza, e gioie del duca , fo diverso giudizio. » < Messer Galeotto scrive da Ferrara , che crede far qualche fruito. Da Venezia intendo che sendo ricerco il duca d'Urbino da'Cesarei di favorir Io cose presenti, ha risposto, che non vede modo che quella città non torni in lil>ertà. Tulto'l mondo mi s'è offerto, ma fuora del generale il conte di San Secondo ed il conte Claudio Rangone, e chi potesse allargar la mano farebbe in breve un grosso esercito. Lorenzo vostro ricorda il mandar uno al principe d' Oria ed al marchese del Vasto, mostrando che non si cerca per noi se non la debita libertà, paratissimi di non deviare dalla buona amicizia cesarea. II priore per lettere de'ventinove del passato s'aspettava in Lione, e tornava di qua per esser meco, secondo mi scrive Neri, ancoraché non sappia il particolare. Io di poi ebbi per messer Galeotto la loro risoluzione, ho cerco di stabilir capo alla massa che di qua si facesse, e fermare il loco dove si avessino a trovare insieme; e sappiendo la disposizione del conte Ieronimo de' Peppoli verso la causa comune * e la servitù tiene con vostre signorie, ed in specie con Sai-viali, gli ho dato il governo e carico degli tremila fanti a piò che di qui sono per muoversi} aIli venticinque del presente saranno tutti insieme a Castiglione de' Peppoli, loco vicino a'confini, per descender nel Mugello, o altrove , secondo parrà a vostre signorie , l'ordine delle quali desidero d'avere avanti a tal tempo, perchè saremo in luoghi, donde le vettovaglie ci cacceranno ; ed il perder tempo e consumar paghe, fa-
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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