Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      fuornsciti, ma a visitargli, guardandogli cogli occhi torti roehtre passavano, e talvolta proverbiandoli ; ed io mi ricordo che salendo le seale in casa Salviati in compagnia di Piero Vettori , un soldato , fatto sembiante di volergli menare d' una lab arda che egli aveva inalberata , gli disse : Piagnon, Piagnone , io ho voglia di spiccarli cotesto capo dal collo. 11 modo di negoziare dopo molte dibattute s'era ridotto a questo, che il signore Alessandro tutto armato in mezzo di molti de' suoi soldati, e col paggio sempre innanzi, che gli portava un grandissimo scu-jdo, stava da Santa Maria in Campo, ed accompagnava messer Francesco ^Guicciardini a caso Salviati, nella quale entrò e usci in un medesimo giorno più volte ; ma ragionandosi di. molte cose, e non se ne conchiudendo nessuna, i cardinali, sa p pie mio che gli Spagnuoli erano venuti da Montopoli a San Miniato al Tedesco, il giorno de'venticinque erano montati a.cavallo e ogni cosa per andarsene; ma il Vitello, il Guicciardino, il Campano e moKi altri gli pregarono tonto , che gli svolsero e fecero restare, dicendo che gii Spagouoit non verrebbono più innanzi, ma che volevano che Salviati andasse a far licenziar le genti, le quali si stavano ferme intorno a Montepulciano col signor Gianpagolo e Ruberto, Il car» dinaie parti l'altro giorno, e con lui il vescovo de' Soderini e Baccio Valori, stando ognuno maravigliato, quello che questo significare si volesse; e nel suo partire disse al popolo, il qual sempre dovunque egli andava gli faceva rigoletto (1) intorno, che stesse quieto e lasciasse fare a Ini. Ridolfi, quasi abbandonato da ogtmno, si restò in casa sua, e Gad-di se ne andò tutto spennacchiato in Camerata nella villa del fratello.
      Licenziate e fette sbandar le genti, se ne tornò il cardinale il primo di febbraio a bonissim' ora, e gli altri due gii andarono incontro .fuori della porta più là che Ricorboli. Il signor Cosimo montò a cavallo eolia sua guardia e molli cittadini dietro per fare il medesimo, ma il cardinale in pruova non fece la via diritta, ma volse lung' Arno per isfug^ girlo. Il popolo, inleso le genti essere state licenziate dal cardinale , penduta la fede e la divozione, che avevano in lui grandissima, non ai mosse. Il signor Alessandro il medesimo giorno, essendo gli Spagnuoli andati a Fwoecchio, e predando sempre dovunque andavano, non temendo più delle genti di Montepulciano, mutò i dolci e cortesi modi ch'egli aveva osati insin allóra, in aspri e villani, e fece sortire a' cardinali, che dubitava che i soldati, i quali non gli potevano più patire in Firenze, Don
      (1) Gli faceva etrehio. La Crusca spiega rigolelto p«r carico, riddo, ossia ballo di molle persone fatto in giro, accompagnato dal canto.
      Varchi. Fai IL 28
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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