Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      Poco appresso fu mandalo dal signor Cosimo oratore a Carlo V, dopo il medesima Bendino e Girolamo Guicciardini, Averardo Serristori, giovane non letterato, e piuttosto avaro che parco, ma per altro prndente, eloquente, grazioso, animoso e sommamente fedele.
      Non molto di poi i signori otto di balia avendo per lor partito d'otto fave dichiarato rubella Lorenzo di Pterfraacesco, fecero pubblicamente bandire agli ventiquattro d'aprile, clie a chiunque l'ammazzasse, sareb-hono pagati incontanente dal loro ufizio fiorini quattromila d' oro sen-l alcuna ritenzione, ed oltracciò arebbe egli durante la sua vita, e, morto lui, i sua redi, durante la sua linea, una provvisione di cento fiorini d'oro l'anno , da doversi pagare da que' magistrati d'otto, che per li tempi saranno, e di più potesse rimettere dieci sbanditi a sua elezione, portar l'arine con duo compagni per la città e per tutto il dominio di Firenze , potesse godere ed esercitare egli e latti i suoi eredi lutti gli ufizi, benefizi, privilegi e magistrati della città, e di più avesse in perpetuo V esenzione di tutte te gravezze d'ogni sorta, o ordinarieostraordinarie; e a chi" io desse vivo vollero die la taglia e ogn' altra grazia e concessione se gli raddoppiasse.
      Egli non mi pare fuora di proposito considerare in questo luogo per utilità de' leggenti due cose. L'una, come siano vani e a quanto contrario fine riescano alcuna, anzi il più delie volte, i pensieri degli uomini, e massimamente de' giovani: conciosiacosuchè Lorenzo in luogo d'acquistarsi , come credeva, sempiterna gloria , fu prima, come traditore del suò signore e padrone, dipinto nella fortezza a capo di sotto impiccato per un pie, poi, coinè traditore della patria, dopo avergli tagliato dal tetto a' fondamenti sedici braccia della sua casa, e fattovi una via che si dovesse chiamare il Chiasso del Traditore, dichiarato ribello, e postogli la taglia da que' cittadini, la quale, e i quali (1) egli diceva d'aver voluto ancora con manifesto pericolo della sua vita liberare, od alla fine tagliato a pezzi con Alessandro Soderini suo zio in Vinegia più per sua t rase «raggi ne che pev 1' altrui diligenza. L' altro , quanto siano fallaci i giudicii degli astrologi c di colali altri indovini, coociosiacosachc coloro i quali avevano calcolato la sua natività e guardategli le inani, gli predicevano e promettevano cose diversissime, anzi tutto 'l contrario di quello che avvenne.
      In questo tempo, o non ben conlento dello stato , o giudicandolo in irespoli (2), perchè molti dicevano Cosimo essere stato fatta signoro, co:w>
      (1) Intendi In qual città e i quali cittadini. *
      (2) Cioè mil fondato, pericolante..
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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