Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi
394 STORIA FIORENTINAcardinal Ridolfi, di eoi era la propositura di Prato, poi al Barone, villa più che reale di Baccio Valori, e quivi si stavano non tanto a consultare, quanto a darsi buon tempo: ma il signor Valerio Orsino, il quale aveva la guardia di Prato, andò per commissione del signor Cosimo a trovargli, e fece loro sapere che quel luogo non era troppo sicuro per lor reverendissime signorie, e meno per gli fuorusciti; perchè entrali in non piccolo sospetto, si partirono incontanente, ed incontrali da Filippo in sul!' Alpi, entrarono quasi negli ultimi giorni del carnovale in Bologna, dove di Francia era stalo mandato in diligenza il priore di Roma fratello di Salviati dal cardinal di Tornon con lettere a Filippo , le quali lo ricercavano ch'egli sotto la sua fede facesse pagare in Vinegia all' oratore franzese ventimila fiorini d'oro, ed altrettanti procacciasse che ne sborsassino gli usciti per soldar gente. Ma Filippo, il quale, oltrachè era creditore dal medesimo Tornon di quindicimila , non voleva che la guerra si riducesse in su la sua borsa, se n'era sgabellato, scusandosi con dire che avendo essi perduto la prima occasione, e trovandosi Cosimo armato, non gli pareva di poter profittare cosa nessuna, e tanto meno essendo i Franzesi nel Piemonte inferiori agli Spagnuoli ; e di già era venuto Filippo in non buon concello de1 fuorusciti, e massime di quegli primi del trenta, si perchè pareva loro che procedesse freddamente, e si perchè Lorenzo, consigliato da lui, come si credeva, se n'era gito in Costantinopoli a trovare il gran Turco; della qualcosa ciascuno si maravigliava , e nessuno sapeva o poteva indovinare la cagione : onde si mormorava da molti , e alcuni lo dicevano alla libera, lui aver ciò fatto per non aver continovamente quello stimolo a' fianchi e potersi governare a suo senno. Certa cosa è che egli, avendogli Lorenzo suo fratello e Francesco Vettori suo amicissimo per ordine dello stato scritto che volesse proceder civilmente, e non intrigarsi in guerre cittadine, perchè Cosimo non era Alessandro, e che a lui non erano per mancare tutti i buoni e onorati partiti, rispose all'uno e all' altro, che se mai vedevano Filippo Strozzi andar coir arme contro alia patria, dicessino sicuramente , lui essere uscito di cervello.
I cardinali ne1 primi giorni, essendo, com' io ho detto , sul carnevale, attesero più a' piaceri privati che alle bisogne pubbliche. Alloggiava Salviati nel Convento di San Domenico , del qual ordine egli era protettoli Ridolfi nel palazzo degli Ercolani, Gaddi in casa di Alessandro Man-zuoli, Filippo si tornava con Gasparo dall' Arme (1), ricchissimo e
(1) Tornava qui è posto in luogo di abitare. II Varchi maneggia qui questo verbo con la particella prenomirwle, che in questo senso non ha riaconlri. Del resto 1 verbo Tornare è posto io iscambjo di Abitare^ tutte le volte ehe s'intende,
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