I primi due secoli della di Pasquale Villari
9 INTRODUZIONEmal celato disgusto, il suo occhio dai fatti interni della Repubblica, per occuparsi solo dei fatti esterni. Ci parla allora di guerre e di quella politica italiana, che fu la passione di tutta la sua vita. In mezzo agi' intrighi delle Corti, alla prevalenza contrastata degli uni o degli altri, noi ci accorgiamo che esso va cercando il modo con cui un principe nuovo avrebbe potuto riunire le sparse membra della patria italiana, lacerata, calpestata, e questo nobile pensiero gli fa spesso dimenticar la storia di Firenze.
Quando noi leggiamo le antiche cronache contemporanee, vediamo sorgere dinanzi a noi vive e parlanti le immagini di Giano della Bella, Farinata degli Uberti, Corso Donati, Michele di Landò. Le loro passioni, i loro amori e i loro odii ci sono noti, quasi familiari; ma noi siamo in mezzo al tumulto irrequieto e irrefrenabile delle passioni, senza sapere donde spiri il vento che agita e confonde in un solo turbino uomini e cose, senza dar mai tregua. Appena che usciamo dal raggio visuale dello scrittore, le immagini si confondono, e la nostra vista insieme colla sua si oscura. Anche nei momenti della più eloquente descrizione, udiamo il nome d'istituzioni e di magistrati, che non possiamo comprendere, e che vediamo ora alterarsi, ora scomparire, ora riapparire di nuovo, senza saperne il perché. Ma dall' altro lato, quando, invece, per lo studio e l'imitazione degli antichi scrittori, l'arte di abbracciare una più vasta cerchia di fatti incomincia, e si cercano le cagioni e le relazioni di questi fatti, per raccoglierli in una visibile unità, manca ancora quella critica storica che accerta i fatti stessi, ricerca, definisce le istituzioni e le leggi, colorisce e quasi ridesta il passato nella sua varia, mutabile fìsonomia. Lo storico manda col suo genio come dei lampi di luce, che, di tratto in tratto, illuminano le età trascorse; ma esse restano pur sempre incerte e confuse nella nostra mente. Noi abbiamo bisogno di conoscere gli uomini, le istituzioni, i partiti e le leggi quali veramente furono; né ciò basta, perché bisogna comprendere ancora come tutto ciò si costituì in una sola unità,
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