I primi due secoli della di Pasquale Villari
11 INTRODUZIONEtuzione fiorentina, né la loro critica storica era sufficiente a raggiungere un tale scopo, quando pure se lo fossero proposto. Accanto a notizie nuove e preziose sui fatti ed anche sulle istituzioni, ci danno spesso una congerie di particolari inutili, che fanno smarrire l'unità generale della narrazione.
E inutile poi aggiungere che gli scrittori moderni, i quali parlarono di Firenze solo nelle storie generali di tutta Italia, dovettero, di necessità, trattare fuggevolmente ciò che era secondario nei loro lavori. Spesso s'affidarono troppo ciecamente all' autorità ed al gran nome degli antichi, senza neppur distinguere abbastanza nelle opere di essi, quelle parti il cui valore è certo incontrastabile, da quelle in cui copiano narrazioni lette altrove, o ripetono solo tradizioni favolose. Basta paragonare il Villani col Malespini, per vedere come uno dei due ha certamente copiato dall' altro molti e molti caj^itoli.1 E non è il solo esempio. Il Machiavelli, come dicemmo, copiò capitoli interi dal Cavalcanti ; - il Guicciardini tradusse più volte Galeazzo Capra, più noto col nome di Capella ;3 il Nardi riprodusse di sana pianta il Buonaccorsi. Senza dunque una critica degli scrittori ed un giusto giudizio del valore relativo che hanno,
1 Quando scrivevo queste parole, il Malespini era giudicato più antico del Villani, il quale perciò avrebbe copiato da lui. Più tardi però lo Scheffer-Boichorst provò il contrario, con argomenti a molti dei quali non si può rispondere. Il March. G. Capponi non ne rimase persuaso, avendo nel Malespini trovato più cose, ebe accennavano, secondo lui, ad un'antichità più remota del Villani. Ma nuove indagini e molto diligenti, iuiziate dal prof. Lami, confermarono che il Malespini è una compilazione fatta principalissimamente col Villani, e forse (ma di rado) con qualche altro cronista, che potrebbe essere più antico, nel qual caso si spiegherebbero anche le osservazioni del Capponi.
2 Pubblicato in Firenze, 1833, voi. due, dalla tipografìa all' insegna di Dante. Vedi anche Gervixus, Gescliichte der fìoreutinischen Ifistoriographie : Frankfurt, 1833.
3 Capellae, Commentarti, che dal 1531 al 1542 ebbero undici edizioni. Ra>*ke, Zur Kritik nenrer Geschichtschreiber. — Aggiungo ora che il Ranke, a mio avviso, ha qui molto esageratola danno del Guicciardini, il cui valore storico è confermato dai documenti. V. il mio libro sul Machiavelli, iu fine del Voi. III.
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