I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      15 INTRODUZIONE
     
      diminuito dal patriottismo e dai pregiudizi nazionali. Si vedeva che nelle origini del Comune erano anche le origini delle libertà e della società moderna, e quindi il problema si trasformava tacitamente in quest'altro : sono gl' Italiani oppure i Tedeschi gli autori di queste libertà, di questa società? E facile capire in che modo le passioni politiche venissero allora a prender parte nella disputa, togliendole la necessaria serenità.
      Sul finire del secolo scorso la quistione era stata molte volte discussa fra noi da uomini dottissimi, con diversi intendimenti (Giannone, Maffei, Sigonio, Pagnoncelli, ecc.). Il Muratori, senza avere un sistema prestabilito, gettò dei lampi di luce maravigliosa sul soggetto, sollevandolo, colla sua portentosa erudizione, ad una grande altezza. Non cominciò tuttavia la disputa a divenire ardente, fino a che il Savigny non venne a trattar l'argomento nella sua immortale Storia del diritto romano nel Medio Eco. Volendo egli dimostrare la non mai interrotta continuità di quel diritto, siccome tutto nella storia si collega, dovette di necessità sostenere che gl' Italiani sotto i barbari, anche sotto i Longobardi, non avevano perduto ogni libertà personale, ogni antico diritto, e che il municipio romano non era mai stato compiutamente distrutto. Il risorgimento perciò delle nostre repubbliche e del diritto romano, altro non era che un rinnovamento di antiche istituzioni, di antiche leggi non mai affatto scomparse. In Germania furon subito comprese le conseguenze ultime, cui menavano le idee del grande storico, ed allora l'Eichorn, il Leo, il Bethmann Hollweg, Carlo Hegel ed altri si levarono a combattere l'opinione d'una origine romana del Comune italiano. Essi sostennero, invece, che i barbari, massime i Longobardi, la cui signoria era stata infatti più lunga e dura di tutte le altre, ci avevano tolto ogni libertà, avevano distrutto ogni traccia d'istituzioni romane, in modo che i nuovi Comuni e i loro Statuti furono una creazione nuova, la cui prima origine si doveva solo ai popoli germanici.


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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