I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      il Capponi ed il Capei, inclinando chi più da un lato, chi più dall' altro, vennero poi a sostenere opinioni assai temperate, e con la loro dottrina portarono sulla questione moltissima luce.
      In vero la difficoltà principale nasce tutta dal perché pochi si vogliono persuadere, che nel Medio Evo, come in tutta quanta la storia moderna, si trova sempre l'azione vicendevole, continua di due popoli, latini e germanici, e che delle più grandi rivoluzioni politiche, sociali, letterarie, non è mai possibile dar tutto il merito ad uno di essi solamente. Anzi là dove sembra più evidente che si tratti dell'assoluta prevalenza d'uno di essi, bisogna andare tanto più guardinghi, e cercar la parte che spetta all'azione dell'altro. A pesare poi e misurare equamente i vicendevoli diritti, che essi hanno nella storia, meglio assai d'un sistema ispirato da idee politiche, riuscirebbe una descrizione imparziale. Quando, in vero, i fatti sono bene accertati, il sistema non è più necessario, perché le idee generali risultano naturalmente da essi. Se qui fosse permesso portare il paragone di tempi molto diversi, si potrebbe osservare, che nel secolo xviii la letteratura francese invase la Germania, fu generalmente imitata, e ne derivò, per conseguenza inaspettata, un rinnovamento della letteratura nazionalo tedesca. Sarebbe egli necessario, per esaltare il carattere nazionale di questa letteratura, sostenere che quella grande diffusione dei libri francesi fu sognata dagli storici? Più tardi la bandiera francese entrò in quasi tutte le città della Germania, ed il popolo tedesco fu umiliato, calpestato. Da quel momento noi vediamo lo spirito nazionale tedesco rinnovarsi e ridestarsi vigorosamente. Dovremo dire che questo ridestarsi fu opera dei Francesi? Non vai meglio descrivere gli eventi come seguirono, lasciando da un lato le teorie prestabilite ? Comprendo bene l'abisso che separa questi fatti recenti dagli antichi; ma pure mi sembra che avesse ragione il Balbo, quando osservava, che l'essersi potuto disputare sull'origine dei Comuni con tanto ardore e con tanta dottrina, cosi lungamente dalle due scuole opposte, dimostrava cheYILIìAKI 2


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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