I primi due secoli della di Pasquale Villari
52 CAPITOLO PRIMOalmeno le città toscane, clie tante relazioni hanno fra loro. Ma intanto il suo libro sarà una nuova e solida base alle indagini storiche fiorentine. E noi dobbiamo essergli doppiamente grati, perché ci ha consentito di studiarlo sulle bozze di stampa. Cosi ce ne siamo potuti valere prima che sia pubblicato, e lo citeremo assai spesso. Di altri lavori non parliamo qui, ma il lettore li troverà ricordati nelle note.
IILasciando per ora da parte i documenti e gli autori, veniamo a parlare della leggenda, la quale, come dicemmo, presenta un primo problema da risolvere o almeno da discutere. Essa si diffuse di certo assai largamente nel popolo. Anche la Divina Commedia {Par. xv, 125), ci descrive la donna fiorentina che, filando,
Favoleggiava con la sua famiglia De' Troiani, di Fiesole e di Roma.
Ciò non ostante, la sua origine apparisce più letteraria che veramente popolare. Non è infatti che uno strano amalgama di tradizioni classiche e medievali, la più parte cavate da libri, e più o meno arbitrariamente alterate, sull'assedio di Troia, la fuga di Enea, le origini di Roma, con le quali l'orgoglio municipale voleva connettere quelle di Firenze, raccogliendo cosi le poche ed incerte cognizioni o piuttosto tradizioni, che su di ciò si avevano. La leggenda comincia con Adamo, e subito lo abbandona, arrivando rapidamente alla fondazione di Fiesole, per opera di Ata-lante e di sua moglie, col consiglio di Apollonio astrologo Fiesole fu la prima città, costruita nel luogo più sane d' Europa, e di qui il suo nome : Fie sola. I loro figli s: sparsero sulla terra, che andarono popolando. Il primo s chiamò Italo, e diede il suo nome all'Italia; il terzo s chiamò Sicano, e dette il suo nome alla Sicilia, che con quistò. Il secondo, Dardano, andò più lontano a fondar'
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