I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      CAPITOLO SECONDOdifesa; vi costituì quindi le Marche, che somigliarono ai più grossi Ducati longobardi, e venero affidate a margravi o marchesi (Mark-grcifen, conti di confine, marchesi o margravi). Cosi si formò anche il Marchesato di Toscana, la cui sede principale fu in Lucca, città che fin dal tempo dei Longobardi aveva, con un proprio duca, avuto non poca importanza, mentre che, come già ricordammo, Firenze era allora caduta in tanta oscurità da essere, nei documenti del tempo, ricordata come se fosse un borgo di Fiesole. Questi margravi divennero quasi da per tutto potentissimi, ed aspirarono a sempre maggiore grandezza. Da essi sorsero infatti uomini come Berengario, Arduino, che mirarono a costruire un regno d' Italia, s'opposero vigorosamente all' Impero, cui recarono spesso gravissimi danni, e mossero guerre sanguinose.
      Non v' è quindi da maravigliarsi se la politica degl' Imperatori tedeschi fu più tardi costantemente diretta ad indebolire in Italia i margravi ed i conti maggiori, dando esenzioni e benefizi ai vescovi, ai minori feudatari, dichiarando ereditari i benefizi concessi a questi ultimi, per renderli impernienti dai maggiori e più pericolosi. Ne crebbe quindi, specialmente in Lombardia, la loro importanza e cosi pure l'autorità politica dei vescovi, che divennero anch' essi veri e- propri conti. Ma in Toscana le cose andarono diversamente. Sia che la minor forza ed espansione, che ivi ebbe il feudalismo, lo rendesse meno temibile all'Impero; sia che, per la maggiore lontananza, riuscisse meno agevole governare il paese ; sia pel bisogno d'avere nel centro il' Italia uno Stato forte, che facesse argine alla potenza crescente dei Papi; sia che questi ne favorissero la formazione, vedendovi un argine contro l'Impero; sia, come è probabile, per tutte queste ragioni insieme riunite, certo è che i duchi o marchesi di Toscana (giacché portavano 1' uno o l'altro titolo) crebbero di forza e di potenza, e più tardi divennero anch'essi minacciosi all'Impero. Ma ne rimase, al paragone della Lombardia, assai abbassata la potenza dei vescovi e dei conti, sotto il peso crescente dei


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Primo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1898 pagine 317

   

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