I primi due secoli della di Pasquale Villari
LE ORIGINI DEL COMUNE DI FIRENZE
79
nelle opere di S. Pier Damiano. Egli ci narra d'una loro disputa giuridica, per la quale, verso la metà di quel secolo, avevano chiesto il parere dei sapìentes di Ravenna, che, a suo grande disdegno, presumevano, coli'autorità del Digesto, alterare le prescrizioni del diritto canonico. E fra tali sapienti, egli dice, il più impetuoso e sottile, era appunto un Fiorentino. 1 Un'altra prova se ne potrebbe vedere nella osservazione già fatta dal Ficker,2 che cioè nei tribunali tenuti in Firenze e nel suo contado, assai di rado si trovarono presenti quegli assessori o causidici romagnoli, che abbondavano invece nei tribunali d'altre parti della Toscana. Questo vorrebbe dire, ci sembra, che i Fiorentini non avevano per ciò bisogno di ricorrere alla Romagna. Più tardi, cioè verso la fine del secolo, cominciò a fiorire in Bologna la scuola d* Irnerio, che mirava all' esatta riproduzione, e promosse un vero rinascimento del diritto romano. Ma la scuola di Ravenna, nel tempo di cui qui parliamo, rappresentava invece una continuazione dell'antica sapienza, in parte decaduta, in parte alterata dai diversi elementi di civiltà, in mezzo ai quali sopravviveva, e che a sua volta andava profondamente modificando. 3 Una di queste alterazioni, assai notevole per le sue conseguenze, non solo giuridiche, ma anche poli-
1 Petrus Damiani. De parentelae gradibus, nelle Opere, Opusc. Vili, Cap. I e Cap. VII. Ivi combatte l'opinione espressa dai sapientes di Ravenna, contraria al diritto canonico, sui gradi di parentela' che impediscono il matrimonio. Di colui che esso dice fiorentino, scrive : promptulus, cerebrosus ac dica.r, sciìicet acer ingenio, mordax eloquio, veJiemens argumento.
2 11 Ficker, parlando del sopra citato documento del 1061, dice: Diese Romagnolen scheinen min iveiter l'anni nur zufiillig zu Florenz geiresen zu sein.
3 Quanto all'azione sempre crescente del diritto romano in Toscana, notissimo è il passo negli Statuti di Pisa del 1161, nel quale si dice di questa Città: -t inaliis retro temporibus, vivendo lege romana, retentis qiiibnsdam de lege longobarda. In un documento senese del 117G, pubblicato dal Ficker (Voi. IV, doc. 148), i Consoli dicono : ltem nos professi sumus lege romana cimi tota Civitate rivere. La mescolanza della legge romana con la longobarda o con altre, è in tutto il secolo xi, ed anche dopo, frequentissima. Spesso donne che professavano di vivere secondo la logge romaua, dichiaravano nel medesimo tempo di esserev sotto il mundio del figlio o di altri.
| |
S. Pier Damiano Ravenna Digesto Fiorentino Ficker Firenze Toscana Fiorentini Romagna Bologna Irnerio Ravenna Petrus Damiani Opere Opusc Ravenna Jiemens Ficker Diese Romagnolen Florenz Toscana Statuti Pisa Città Ficker Consoli Civitate Vili
|