I primi due secoli della di Pasquale Villari
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CAPITOLO SECONDOvano, minacciavano e stringevano, chiudendo tutte le vie al suo commercio.
Queste condizioni geografiche portarono conseguenze non lievi nel destino futuro di Firenze ; anzi contribuirono non poco a dare alla sua storia la particolare fìsonomia che essa ebbe. Prima di tutto ne resultò più inevitabile, più sanguinoso il conflitto tra i nobili feudali e la Città, che sin dal principio dimostrò un carattere assai più democratico; ne fu inoltre molto ritardata la proclamazione d'indipendenza. Perché questa fosse possibile, era infatti necessario che Firenze giungesse ad aver forze sue proprie, tali da poter combattere contro i tanti nemici che l'accerchiavano. Fino a che ciò non avveniva, ogni suo interesse la induceva a starsene amica e sottomessa a Matilde, che sola poteva tenere a freno i nobili, e che, abbandonandola, l'avrebbe lasciata in preda sicura ai loro odi. Ciò sjnega, insieme col ritardo della proclamata indipendenza, anche la totale mancanza di documenti intorno alle origini di un Comune, il quale aveva già acquistato forze notevoli, e cominciava a far guerre per suo conto, prima che avesse una esistenza ufficialmente riconosciuta. Quelle guerre continuavano ad esser fatte in nome di Matilde, che qualche volta si trovava presente in campo; la Città non compariva nei pubblici atti, perché non aveva ancora una personalità propria. Ciò non ostante, noi dobbiamo riconoscere i primi segni della sua vita comunale nelle guerre da essa cominciate contro i nobili del contado, a tutela del proprio commercio, guerre che andarono sempre crescendo di numero e di forza, né cessarono mai fino al totale annientamento d' ogni nobiltà feudale. Questo fu il punto di partenza e il punto di mira di tutta quanta la storia fiorentina.
Di certo, sin dal principio noi troviamo anche in Firenze non poche famiglie che possono dirsi nobili. Tali sono i Donati, i Caponsacchi, gli Uberti, i Lamberti e quegli altri che abbiam visti nei tribunali, e troveremo fra poco nel Consolato. Sono essi che comandano, che governano, che stanno alla testa della Città. Ma non erano né conti,
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